Una notizia che per il settore è di quelle da “prima pagina”: è stata accertata la presenza della lontra nelle valli Roya e Bevera, cerniera tra Marittime e Liguri e cuore di quella regione che è stata denominata Alpi del Mediterraneo. A darne notizia, con un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito internet, è stato il Parco Alpi Marittime.
La scoperta è stata fatta dal francese Laurent Malthieux, guardiaparco del Parc National du Mercantour, che ha avviato un lavoro molto accurato di monitoraggio dopo le segnalazioni della presenza del mustelide arrivate da alcuni residenti della zona. Il caposettore del Mercantour, l’anno scorso, seguendo il metodo standard IUCN (Unione mondiale per la conservazione della natura) aveva individuato una prima zona di distribuzione uniforme della specie. Il versante italiano più prossimo riguarda la provincia ligure di Imperia, contigua alla provincia di Cuneo.
Dal punto di vista naturalistico la scoperta, come detto, è di quelle da mettere in primo piano. Il rinvenimento della popolazione di lontra in Francia, ai confini con il territorio italiano e a pochi chilometri dalla provincia di Cuneo, potrebbe infatti essere un segnale dell’inizio della ricolonizzazione naturale della regione alpina nord occidentale.
Fare il punto sulla distribuzione e sullo stato di conservazione della lontra è il primo passo verso possibili strategie europee volte a promuovere l'espansione e la conservazione naturale della specie, soprattutto attraverso la protezione del suo habitat. "L’ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime è assolutamente attento ed interessato ad approfondire lo status di questo splendido mustelide sul territorio di sua competenza”, si legge nel comunicato diffuso dal Parco.
La lontra era un elemento essenziale degli ecosistemi fluviali alpini fino a qualche decennio fa, ma nel corso dell’ultimo secolo si è assistito ad un crollo generalizzato delle popolazioni. Il picco del declino si è avuto negli anni ’70. A fine anni ‘80 resisteva una popolazione ristretta nel sud Italia e piccoli residui nel centro, che si estinsero anch’essi nel decennio seguente. Per quanto riguarda le Alpi, il mustelide, nel 1984-1985, risultava assente da tutte le regioni settentrionali nel censimento nazionale basato sul metodo standard promosso dal WWF svolto in quegli anni: in quell’occasione venne rinvenuto un unico “spraint” (nome con il quale si identifica un escremento di lontra) in Friuli Venezia Giulia, probabilmente appartenente ad esemplari provenienti dalla Slovenia. Le principali cause furono la distruzione e l’inquinamento del loro habitat e la persecuzione diretta della specie, sia per la pelliccia pregiata, sia perché considerata una specie “nociva” come competitore delle risorse ittiche. Esistevano anche cacciatori specializzati, chiamati “i lontrari”.
Dall’inchiesta condotta dallo zoologo Luigi Cagnolaro nel 1976 sappiamo che nelle Alpi Marittime la maggiore diffusione si riscontrava in provincia di Cuneo, dove nel decennio antecedente l’inchiesta erano stati abbattuti 16 esemplari rispetto ai 22 totali risultanti per la regione. Nei corsi d’acqua cuneesi erano segnalate lontre nei bacini Vermenagna, Gesso e affluenti, Stura di Demonte con una popolazione consistente, nell’alto corso del fiume Po, nei torrenti Maira, Grana, Marmora e Varaita. Segnalazioni erano state riportate anche per alcuni tratti di pianura del Bòrmida, del Tanaro e della Stura e per i torrenti Casotto, Corsaglia ed Ellero dell’area monregalese. Queste informazioni storiche dimostrano che le Alpi Marittime, ed anche liguri, sono state l’ultima roccaforte della lontra prima della loro scomparsa.
A partire dal 1971 la lontra venne rimossa dall’elenco degli “animali nocivi”, ma è con la successiva Legge n. 157 del 1992 che si giunse alla completa protezione: con questa norma la lontra venne ufficialmente considerata come specie particolarmente protetta.
Oggi, a livello europeo, la lontra è inserita nella Lista Rossa delle Specie Minacciate di Estinzione dello IUCN, nella categoria Quasi Minacciata (Near Threatened, NT - IUCN 2007) perché, sebbene abbia subito un drastico declino in tempi storici, sta ora recuperando nella maggior parte dei Paesi Europei. A livello italiano è inclusa nella categoria in Pericolo (EN) in base al principio di precauzione, poiché la popolazione è certamente inferiore a 1000 individui e la sua distribuzione è disgiunta. Le fondamentali politiche di conservazione intraprese negli ultimi decenni in tutta Europa hanno favorito il ritorno della specie in molti paesi comportando un’inversione di tendenza nell’evoluzione dell’areale.
Ora per ricostruire la presenza storica della lontra nell’area del Parco e in quelle limitrofe le Aree Protette hanno avviato un’indagine locale. Chiunque si ricordi della presenza del mustelide nei torrenti delle valli cuneesi è invitato a segnalarlo a info@parcoalpimarittime.it.