La proposta per il Fesr piemontese 2021-2027 (Fondo europeo per lo sviluppo regionale) è stata trasmessa in questi giorni alla Commissione europea che ha cinque mesi di tempo per le sue valutazioni e la successiva approvazione. L’annuncio è stato dato in prima Commissione, in occasione dell’informativa sul fondo dell’assessore regionale al bilancio e alle attività produttive. Il Fesr dispone di risorse per 1,494 mld di euro, 500 milioni in più rispetto alla passata programmazione. Sarà operativo a partire dal 2023. Gli obiettivi delle misure sono tese a realizzare un Piemonte più competitivo, attraverso la promozione dell’innovazione e del digitale, anche sviluppando la connettività regionale. Cresce l’attenzione all’ambiente, con meno emissioni di carbonio, in transizione verso un’economia a zero emissioni. Si punta anche all’inclusività, con attenzione ai diritti sociali, vicinanza ai cittadini attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile.
Beneficiari delle misure sono le imprese, principalmente le piccole e medie, i comuni, gli enti locali e altre amministrazioni pubbliche che potranno godere di sovvenzioni agevolate e a fondo perduto. L’assessore ha precisato che la proposta regionale si è concretizzata dopo un profondo confronto con le rappresentanze e i territori piemontesi.
Dalle minoranze sono arrivate critiche per l’assenza dall’informativa del Fse (Fondo sociale europeo), considerato importante per il suo legame con il bilancio di previsione, in discussione nell’aula del Consiglio. Le risorse mancanti agli extraLea e al diritto allo studio dovrebbero essere garantite proprio dal Fse, secondo le dichiarazioni di esponenti della Giunta. L’assessore ha dichiarato che tecnicamente questo è possibile, riservandosi ulteriori chiarimenti al momento della definitiva stesura della proposta.