Grande interesse e anche grande commozione ha suscitato questa mattina la testimonianza di Giuseppe Falco, alpino di San Rocco Castagnaretta di 101 anni, che ha raccontato la sua esperienza in Russia agli studenti di alcune classi 5° del Bonelli.
Ad accompagnarlo c’erano i nipoti e l’alpino Silvio Garelli, che ha presentato l’incontro ricordando ai ragazzi presenti l’importanza del ricordo e della memoria di tutti coloro che hanno operato per la libertà e la pace dell’Italia.
Giuseppe Falco, nonostante l’età, ha raccontato in modo chiaro, avvincente e drammatico nel contempo i tragici momenti della ritirata della Cuneense e delle altre divisioni alpine a seguito dell’avanzata delle truppe russe nel gennaio del ’43.
Il suo modo di raccontare ha coinvolto tutta la platea, affascinata dalla sua modalità narrativa, assai coinvolgente, e dalla forza che ancora a 101 anni caratterizza la sua esposizione.
"I fatti si sono susseguiti uno dietro l’altro che se stessero avvenendo in quel momento, tanto che a volte mi è sembrato persino di vedere quelle scene, quel sangue, quei corpi congelati" ha commantato Lorenzo Pavone, studente della 5 A SIA. "Ringrazio l’alpino Giuseppe Falco - ha detto la dirigente, professoressa Aimone Maria Angela - per essere venuto nella nostra scuola a raccontarci la sua drammatica esperienza perché sono queste attività che rendono viva la storia, riportano a galla vicende non scritte sui libri e rendono i giovani consapevoli della realtà violenta e brutale della guerra". L’incontro si è concluso con l’invito agli studenti di visitare il Memoriale della Divisione Alpina Cuneense, sito presso la vecchia stazione ferroviaria di Cuneo.