Nell’Aula Magna delle Molinette l’8 novembre la neodottoressa Floriana Mao si è laureata con 110 e lode e dignità di stampa discutendo la tesi, dal titolo “Prossimalizzazione del carcinoma del colon-retto nella popolazione del Sud Piemonte nel periodo 2008-2019”, studio condotto presso la Medicina Interna dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, diretta dal dottor Luigi Fenoglio.
Il cancro del colon-retto è la terza neoplasia più comune al mondo e la seconda causa di mortalità correlata al cancro. Ha un’elevata mortalità se rilevato in stadi avanzati quindi lo screening è lo strumento di salute pubblica più potente per ridurne la mortalità grazie alla rimozione degli adenomi precancerosi ed al rilevamento dei tumori nella fase iniziale dove i tassi di sopravvivenza a 5 anni sono superiori al 90%. In passato la letteratura ha riportato un aumento dell’incidenza delle neoplasie nel colon prossimale e questo potrebbe avere implicazioni per la scelta delle strategie di screening.
“Il nostro studio - spiega il dr. Fenoglio - è uno dei pochi che in Italia ha analizzato con ampi numeri (11.117 adenomi e 2101 carcinomi del colon- retto) la localizzazione di adenomi e carcinomi su un lungo periodo di tempo (12 anni)”. Aggiunge la dottoressa Mao: “È stato riscontrato un aumento della proporzione delle lesioni precancerose prossimali tra il primo periodo (2008-2013) e secondo periodo di osservazione (2014-2019) ed è stata evidenziata una correlazione tra adenomi prossimali e età superiore ai 60 anni, mentre non è stata osservata una tendenza alla localizzazione dei carcinomi del colon-retto”.
Livio Tranchida, Commissario dell’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle: “Sono lieto per il traguardo raggiunto dalla neodottoressa e mi congratulo per il lavoro svolto, ritenuto dalla Commissione di laurea degno di pubblicazione su riviste indicizzate. Il ruolo del Santa Croce come Ospedale di insegnamento, con la frequenza sia di laureandi sia di specializzandi, è fondamentale per il territorio di riferimento, ed ha una ricaduta diretta sulla qualità delle prestazioni rese e dell’assistenza erogata, grazie anche al contributo di stimolo al miglioramento continuo offerto dagli stessi studenti”.
Questo studio fa seguito ad un precedente lavoro della Medicina Interna pubblicato su una rivista internazionale nel 2010 che, a sua volta, con una numerosità campionaria e un periodo di osservazioni minori aveva osservato una localizzazione degli adenomi tra le persone di età maggiore o uguale a 70 anni ma non nella restante popolazione e non per i carcinomi.