Dopo un lungo viaggio di avvicinamento attraversando Svizzera, Germania e Danimarca, dalla città di Bergen in Norvegia, Giovanni Panzera è salito in bicicletta e ha iniziato questo nuovo capitolo di “Pedalando tra le aquile”, il grande progetto che dal 2019 lo ha visto attraversare e percorrere i massicci montuosi europei: dalle Alpi all’Appennino, dai Pirenei al Massiccio Centrale, dai Carpazi rumeni fino alla millenaria Alta via del Sale e questo inverno sulla catena Panebetica spagnola fino alla Sierra Nevada.
Ora è la volta della catena montuosa delle Alpi Scandinave che con i suoi 1700 km. È la più lunga d’Europa e la quarta al mondo, dopo dalle Ande, l’Himalaya e il Caucaso. La partenza da Bergen non è stata casuale in quanto è dalla città delle “sette montagne” che inizia la lunga catena delle Alpi Scandinave. Una cavalcata, quella di Giovanni, iniziata subito in salita (non solo in modo metaforico) ma con il meteo che per giorni ha riversato sul cicloturista cuneese tanta, tanta pioggia.
La difficoltà di percorrere centinaia di km, sempre sotto forti piogge, non ha scalfito la dura tempra di Giovanni, ripagata dallo stupendo ambiente che solo il Grande Nord riserva. Scopo di questa lunga traversata non è solo raggiungere il mitico Capo Nord, meta ambita da molti cicloturisti ogni anno, ma il “come”: ovvero abbandonando le strade classiche e avventurandosi su quelle più erte, storiche e spettacolari.
Ed ecco che in questi giorni ha percorso la Snowegen, letteralmente la “strada della neve”. Lunga 45 km. È una delle più spettacolari della Norvegia che sale dal livello del mare al desolato altipiano ai 1300 metri, una quota che sulle nostre montagne farebbe sorridere ma che qui è paragonabile ai 2500/2800 metri, con nevai che nemmeno in estate si sciolgono e dove la vegetazione è così rada a causa dei forti venti che in inverno battono la zona e poi le temperature, che non superano i 10°. Queste condizioni rendono ancor più interessante e spettacolare questo viaggio.
Sulla strada non manca la presenza di pecore che vivono allo stato semi brado, sono libere di brucare dove vogliono e sovente le si incontrano sulla strada e se sono stanche si coricano sull’asfalto, quindi molta attenzione. Poi è stata la volta della strada più alta del Nord Europa, la Sognefjellet. Una salita molto lunga con una pendenza media del 9% e punte al 15% che ha portato Giovanni a raggiungere i 1397 metri.
Prima di inerpicarsi sulle pendenze di questa lunga salita, Giovanni ha costeggiato per parecchi km il Sognefjord, il fiordo più lungo della Norvegia nonché il secondo più lungo del mondo dopo quello in Groenlandia: 204 km di una natura straordinaria e di una strada spettacolare con impetuose cascate tra le più imponenti d’Europa che si gettano per centinaia di metri nelle acque dei fiordi. La strada di Sognefjellet è aperta da metà maggio a metà agosto e tutto ciò è comprensibile; qui la zona è sottoposta a venti molto violenti e a bufere di neve incredibili che già nei mesi autunnali colpiscono la zona e che quindi, per ragioni di sicurezza, ne obbligano la chiusura.
Per affrontare al meglio questa salita, Giovanni ha fatto un giorno di sosta in quanto il meteo era proibitivo e certamente non valeva la pena andare incontro a pericoli oggettivi oltre che sacrificare il grandioso panorama che si apre su questo percorso. Oltre alle grande salite le strade della Norvegia sono costellate di continui saliscendi, molto ripidi che spezzano il ritmo e alla lunga si rivelano faticosi aumentando così il dislivello totale da superare ogni giorno. Le condizioni meteo di questi giorni hanno reso più impegnativo il lavoro di Teresio sia a livello fotografico che documentaristico ma che lui ha definito “eccellenti” per il forte contrasto del verde della natura e il blu dei fiordi con il cielo plumbeo e minaccioso.
Per Giovanni e Teresio il Grande Nord non è certo una novità; negli scorsi decenni lo hanno già percorso in inverno in bicicletta e non saranno certo le condizioni meteo a scoraggiare Giovanni nel suo ambizioso progetto portando in alto il nome di Cuneo come Ambasciatore del cicloturismo cuneese nel mondo. Con Giovanni, a fianco della sua lunga pedalata ci sono quelli che lui ama definire “i compagni di viaggio di sempre”: la famiglia Merlo, la CBT Italia, la Thor di Busca, l’ATL del Cuneese, Cuneo “città alpina”, e tutti i media che lo accompagnano nel nuovo capitolo di “Pedalando tra le aquile - Scandinavian Mountain”.
Quindi, a presto, ora nuove avventure lo attendono, tra cui la caccia al Bue muschiato sulle montagne di Dovrefjellet.