Ieri pomeriggio alle ore 15 presso il cinema Monviso di Cuneo si è tenuto nell'ambito di Scrittorincittà un incontro con Laura Boldrini: la deputata ha parlato del suo nuovo libro “Questo non è normale. Come porre fine al potere maschile sulle donne”. I colori del libro sono il viola, il verde e il bianco, volutamente scelti dall’autrice perché rappresentano le suffragette inglesi, il movimento femminista più antico d’Europa. “Finché continueremo a dire che il trattamento riservato alle donne è normale, perché è sempre stato così, vivremo in un paese arretrato e ipocrita, in cui le prese di posizione contro i divari di genere rimarranno buone solo per sistemarsi la coscienza ma destinate a non incidere, a non cambiare davvero le cose”, ha dichiarato la Boldrini.
“Nel 2013, - ha spiegato la Boldrini - quando iniziai a lavorare a Montecitorio, mi resi conto di quanto la figura della donna fosse assente all’interno di quell’edificio. Decisi così di istituire la sala delle donne, con foto di sindache, ministre e pensatrici che avevano combattuto per i loro diritti e che avevano ricoperto importanti cariche delle quali pochi erano a conoscenza. Feci inoltre mettere degli specchi riportando la scritta: la prossima potresti essere tu. Questo perché volevo fare un lavoro di “empowerment” e far capire alle ragazze e alle donne in visita alla Camera, che anche loro avevano e hanno le capacità per fare grandi cose. Con la segretaria generale, inoltre, invitammo tutti gli uffici a introdurre il linguaggio di genere, perché io, come tante altre donne, volevamo che i colleghi si rivolgessero a noi al femminile, com’è giusto che sia”.
“Questo libro è dedicato a tutti quegli uomini che sanno voler bene a una donna, che sanno valorizzarla e che si schierano dalla nostra parte. – ha continuato la deputata – Le donne per millenni non hanno avuto alcun tipo di diritto ed è solo grazie al femminismo se, nel giro di qualche decennio, le cose hanno iniziato a cambiare. Il femminismo è stato fatto da donne che credevano nel principio dell’uguaglianza e che sono riuscite ad abbattere obbrobri come il diritto d’onore o il
matrimonio riparato”.
Il concetto dell’invisibilità delle donne, soprattutto nel campo lavorativo, è molto presente nel libro: “Veniamo pagate molto meno rispetto ai nostri colleghi uomini e nel campo dello sport, in particolare nel calcio, questo divario è a dir poco imbarazzante” ha dichiarato la Boldrini. La deputata ha concluso l’incontro con una riflessione: “Il femminicidio, ossia l’uccisione di una persona in quanto donna, è un grandissimo problema nel nostro paese e dev’essere contrastato con leggi giuste che tutelino le donne, ma anche e soprattutto cambiando quella mentalità tossica che pone le sue radici nel patriarcato. Se vogliamo evolvere, ogni individuo all’interno della società deve alzare la voce quando necessario, deve schierarsi dalla parte del giusto ed esprimere la propria opinione quando qualcosa gli sembra sbagliato. Solo così riusciremo a cambiare le cose”.