L’emergenza sanitaria in corso non ferma l’attività di controllo e contenimento degli animali selvatici, considerato lo “stato di necessità” che consiste nel limitare i danni alle colture, mitigare il potenziale pericolo per la pubblica incolumità e conseguire l’equilibrio faunistico venatorio. Lo precisa la Regione Piemonte con una nota del 9 dicembre, ad integrazione dei chiarimenti sulle attività consentite pubblicate dal Ministero dell’Interno e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
E’ consentito lo svolgimento dell’attività venatoria al di fuori del Comune di residenza/abitazione ed all’interno dell’Ambito Territoriale di Caccia o Comprensorio Alpino di residenza venatoria (Atc o Ca in cui si è ritirato il tesserino venatorio) e dell’Azienda faunistica Venatoria o Agrituristico venatoria di appartenenza per le seguenti specie: cinghiale, capriolo, cervo, cornacchia nera, cornacchia grigia, gazza, volpe e minilepre. Gli interventi devono essere esercitati nel rigoroso rispetto delle misure di prevenzione Covid 19 che prevedono di mantenere la distanza di sicurezza e indossare la mascherina.