Sono iniziati i lavori di risanamento della condotta fognaria posta lungo la sede stradale della statale 20 del colle di Tenda, nel tratto compreso tra la Chiesa di Sant’Antonio ed il condominio Rio nel Comune di Limone Piemonte. L’intervento – per un importo complessivo pari a 730 mila euro – è finanziato con fondi Acda per 409.368,17 euro e dalla Regione Piemonte per 320.631,83 euro. La durata dei lavori è stimata in 45-50 giorni. Nel cantiere, che interesserà complessivi 1.700 metri, verrà utilizzata tecnologia “no-dig” che riduce al minimo le operazioni di scavo e di conseguenza lo smantellamento della sede stradale. Tale tecnologia consente di riabilitare la tubazione esistente inserendo all’interno un tubolare flessibile impregnato di resina “calza” che viene gonfiato, va ad aderire alle pareti del tubo esistente ed infine viene fatto indurire per reticolazione della resina.
Nella prima fase di lavorazione si prevede la pulizia della condotta mediante spurgo e successivamente verranno eseguite meticolose video-ispezioni con una telecamera ad alta risoluzione per individuare le eventuali fessurazioni da ricostruire con malta sigillante prima dell’inserimento della calza. Al termine delle operazioni sopra descritte, ci sarà l’inserimento della resina con il cosiddetto “lancio” di segmenti in misura variabile e comunque stimati in circa 200 m/cd. Al termine vi sarà una video-ispezione finale di controllo e la riapertura dei singoli allacciamenti.
L’intervento si è reso necessario a seguito dell’alluvione del 2-3 ottobre 2020 che provocò notevoli danni alle tubazioni delle reti fognarie per ovviare ai quali – in via provvisoria – venne posata una “fossa imhoff" a valle dell’abitato di Limone, per garantire idoneo processo depurativo delle utenze del concentrico.
Spiega l’ingegner Fabio Monaco, Direttore dei lavori nonché Responsabile Area Appalti e lavori Acda: “I lavori di risanamento della condotta fognaria rientrano nel programma di intervento previsto a seguito dell’evento alluvionale. La scelta progettuale è stata quella di intervenire con tecnologie di ultima generazione per ridurre i tempi di intervento salvaguardando i sottoservizi preesistenti (in caso di scavo a cielo aperto la durata lavori sarebbe stata di circa 6 mesi, il triplo di quanto in programma). Questa scelta progettuale implica nessuna rottura del manto stradale, evita notevoli spostamenti di mezzi per smaltire il terreno di esubero degli scavi, evita le interferenze con altri sottoservizi presenti e permette di lavorare in qualsiasi condizione climatica oltreché conservare il patrimonio arboreo. La fine lavori è prevista per la metà del mese di marzo. I lavori sono stati aggiudicati, a seguito di gara pubblica, alla Ditta Rotech con sede in Bolzano specializzata in interventi di questo tipo. Da sottolineare che recenti studi hanno evidenziato che utilizzando tale tecnologia rispetto allo scavo a cielo aperto vi è una riduzione degli incidenti di oltre il 30%: la scelta progettuale ha quindi risvolti positivi anche dal punto di vista della sicurezza, tematica a cui Acda ha sempre prestato un’attenzione particolare”.