“Ciò che non diciamo diventa un segreto e i segreti spesso creano vergogna, paura e miti.” – Eve Ensler
Parlare di sessualità è il modo per incontrare una zona importante di ogni persona.
Nella sessualità il corpo, il cuore e la mente si uniscono.
L’incontro sessuale è un modo per comunicare affetto, calore, simpatia, amore. Nel corpo della madre nasce la nuova vita del bambino. Il corpo e la sessualità sono quindi valori positivi, e forse è ormai il tempo di contrastare l’abitudine di parlare del sesso solo a “luci rosse”, o di non parlarne affatto perchè “sconveniente”.
Parlare con i bambini della scoperta del proprio corpo, insegnare ad accrescere il senso di benessere che viene dall’abitudine ad un buon contatto fisico con gli altri, abituarli a distinguere le proprie istintive antipatie e simpatie, prendersi cura delle loro paure del buio e del vuoto, significa prepararli a saper scegliere da grandi le persone giuste e a vivere serenamente la propria sessualità.
In attesa di leggi che prevedano l’ educazione sessuale nelle scuole, lo sviluppo armonioso della personalità dei bimbi e dei ragazzi e degli adolescenti resta delegato soprattutto alla responsabilità dei genitori.
I nostri bambini e ragazzi, in maniera naturale e spontanea, hanno curiosità e stimoli sessuali ad ogni età e i genitori accorti non possono non rilevarli, a meno di guardare senza voler vedere e senza voler capire.
Nel 1974 l’ OMS ( Organizzazione Modiale della Sanità) ha definito la salute come un completo stato di benessere Fisico – Psicologico e Sessuale.
La sessualità non è solo un fatto naturale che riguarda l’ aspetto biologico della riproduzione ma anche un fatto culturale e sociale che implica la relazione e la comunicazione fra le persone e la crescita personale dell’ individuo, pertanto è strettamente legata alle dinamiche sociali e culturali che dettano le regole dell’ informazione e dell’ apprendimento.
La sessualità permea la vita di ogni individuo dalla nascita alla morte, è parte integrante della personalità individuale ed assume aspetti e funzioni diverse in relazione allo sviluppo e al ciclo vitale dell’individuo.
Forse molti adulti rimpiangono di non aver ricevuto da giovani informazioni valide e rassicuranti, forse ancora oggi, diventati genitori, provano disagio e difficoltà nel voler offrire ai figli le migliori risposte possibili. Se il “mestiere di genitore” è uno dei più difficili, quello di mediatori delle curiosità infantili è ancora più delicato. Al di là di informazioni scientifiche e tecniche sulla sessualità, si trasmettono valori e principi, la concezione della responsabilità ma anche i valori della libertà e del rispetto.
Proprio per questo motivo, genitori e adulti spesso scelgono il silenzio su questo argomento, ma il silenzio è comunque comunicazione, un messaggio che “di quella cosa” non si parla, la strada verso i tabù, le censure, la morbosità, la ricerca di informazioni altrove, le bugie, e molto altro ancora che condizionano inevitabilmente e negativamente i processi di crescita individuale. Parlare serenamente di sessualità permette lo scambio e il confronto di esperienze e consente agli adulti di verificare le informazioni e aiutare i bambini e i ragazzi a inserire armoniosamente la sessualità nel progetto di vita, come progetto di benessere globale della persona. Attraverso la conoscenza di sè si acquisisce la capacità di interagire con gli altri e a consapevolizzarsi sulle scelte emotive e affettive. La conoscenza del ciclo mestruale, dei cambiamenti naturali del corpo, della nascita ( dalla fecondazione al parto) porterà i ragazzi nell’ affascinante e misterioso mondo delle origini. Con delicatezza sarà possibile avvicinarli alla realtà della vita ma sarà anche possibile permetter loro di utilizzare l’ immaginazione e la fantasia per preservare e difendere quel luogo inviolabile di ciascun individuo dove nascono i sogni, i pensieri, i desideri. La socializzazione, lo scambio di conoscenze e di esperienze la consapevolezza della differenziazione sessuale sono molto importanti in questo periodo della vita. Femmine e maschi si confrontano a scuola, in palestra, in famiglia. Misurano le diversità e le similitudini.
Essere maschi o femmine comincia a “fare la differenza”… e come la viviamo?
Federica Ferrero