Torna anche quest’anno la residenza per artisti che da anni porta l’arte contemporanea nelle case delle famiglie nel cuore di Cuneo. "Living Room, artisti a domicilio", questo il nuovo nome dell’iniziativa organizzata da Art.ur che evidenzia l’aspetto di vita in comune e di scambio che caratterizza il progetto artistico teso a sintonizzare la produzione artistica con l’ambiente familiare.
Quattro i nomi selezionati per l’edizione 2020 dal curatore Andrea Lerda: Paola Anziché, Hannes Egger, Andrea Nacciarriti e Laura Renna. Figure tra le più interessanti del panorama italiano, con un percorso di ricerca strutturato e definito e protagoniste da anni della scena artistica italiana e internazionale.
Come da copione il progetto si svilupperà in tre fasi distinte. La prima tra ora e febbraio, quando i 4 artisti svolgeranno la residenza all’interno delle quattro famiglie che hanno deciso di aprire le loro case e la loro quotidianità al dialogo con l’arte. La seconda a marzo, durante la quale tradurre l’esperienza di convivenza in strumento per ideare e per produrre una serie di opere d’arte inedite. L’ultima, da venerdì 27 a domenica 29 marzo, quando le porte delle abitazioni si apriranno al pubblico per presentare i quattro progetti espositivi appositamente pensati per Living Room.
Motore della residenza sono le quattro famiglie selezionate: a casa Dogliani/Beltramone è stato ospite dal 31 gennaio al 3 febbraio, Andrea Nacciarriti, primo artista in ordine di tempo a intraprendere questa esperienza.
“Vivere in un contesto domestico nell’ambito di una residenza artistica è un’esperienza che non avevo ancora fatto - racconta l’artista Andrea Nacciariti -. Il progetto Living Room offre la possibilità a me, in quanto artista e alla famiglia che mi ha ospitato di creare una dinamica relazionale assolutamente stimolante. Partirò dal tempo trascorso assieme e dalle lunghe chiacchierate fatte in questi giorni sul tema che il curatore ha indicato come tema della residenza. La mia esperienza e il confronto con Adriana e Gianluca saranno fondamentali per ideare un lavoro che la loro casa pensata come “museo” ospiterà a fine marzo”.
Anche quest’anno la residenza sarà connotata tematicamente. Dopo l’edizione 2018, in cui si affrontava il tema dell’accoglienza, ora è la volta di una riflessione dal carattere sociale e dal profilo psicologico.
A space to live in a time of change — questo il titolo di Living Room 2020 — che è al contempo definizione del momento storico in cui viviamo e nucleo tematico attorno al quale gli artisti saranno chiamati a riflettere durante la residenza. In un periodo di emergenze climatiche, squilibri economici e sociali, il concetto di cambiamento è l’incipit dal quale partire per riflettere sul modo in cui tali situazioni agiscono sul nostro vissuto emotivo. Il contesto dell’abitazione è dunque pensato come un microcosmo in cui le problematiche globali che influenzano la nostra quotidianità trovano il loro spazio di riflessione e di formalizzazione.