Meno consumo di suolo e più sostenibilità sociale per lo sviluppo di Cuneo e provincia
Ha riscosso un buon riscontro di pubblico il Convegno organizzato giovedì 10 marzo alla sala “Falco” della Provincia da “Sinistra italiana”, “Con + Voce”, l’Associazione “Rigenerazione”, “Cuneo Possibile” sul consumo di suolo. Dopo le relazioni di Livio Berardo (“Sinistra italiana”), Domenico Sanino, (“Pro natura”), ed Ettore Chiavassa, (“Osservatorio per la tutela del Paesaggio di Langhe e Roero”), sono intervenuti Patrizia Candido per “Rigenerazione” e Gabriele Rosso per “Possibile”. Fiammetta Rosso, che presiedeva ai lavori, ha quindi dato la parola alle candidate a sindaco per le prossime elezioni amministrative, Luciana Toselli e Silvia Cina. Erano stati invitati pure Patrizia Manassero e Giancarlo Boselli. La prima non è riuscita a partecipare, il secondo aveva subito rigettato l’invito, perché a suo dire l’evento prevedeva solo contributi “di sinistra”.
“Nemmeno il Covid - ha denunciato Marco Grimaldi, consigliere regionale di “Liberi Uguali Verdi” - ha fermato il consumo del suolo nella nostra Regione; nel 2020, l’anno orribile della pandemia, in Piemonte se ne sono andati altri 439 ettari di suolo fertile e il 40% di questo sarà sicuramente perduto per sempre”.
I dati relativi alla nostra provincia sono impressionanti: ad Alba e Borgo San Dalmazzo oramai il 20% del territorio è cementificato o asfaltato, il 15% a Bra e Cuneo. Il caso di Cuneo è particolarmente pesante, perché si tratta di un comune molto vasto, di poco inferiore come superficie a Torino (città superata da Fossano oltreché da alcuni comuni montani). La cementificazione del suolo favorisce il cambiamento climatico: tempeste di vento, surriscaldamenti improvvisi, acquazzoni violenti, grandinate. Impedisce la cattura dell’anidride carbonica e del metano, che finiscono in atmosfera, alimentando il riscaldamento del pianeta. Contribuisce all’impoverimento delle risorse idriche, spesso inquinate dai nitrati degli allevamenti o dai pesticidi delle coltivazioni intensive.
La legge regionale urbanistica risale al 1977 (assessore Astengo). Da allora ha subito diversi rimaneggiamenti, quasi sempre in senso peggiorativo. L’ultimo tentativo è la proposta di legge Marin (Lega) che sotto il pretesto della semplificazione promuove deregulation e consumo di suolo. Dal convegno sono invece emerse proposte precise per una svolta nella gestione del territorio a livello comunale: Piani regolatori a consumo zero di suolo, a partire dai settori residenziale e commerciale, pianificazione intercomunale soprattutto per gli insediamenti produttivi (pensiamo ai problemi posti da stabilimenti come la Merlo o la Mondo Rubber sorti al confine fra più comuni), attuazione del Piano territoriale di coordinamento provinciale, laddove prevede trasparenza (assente ad es. nell’odierno insediamento Amazon), consultazione periodica dei soggetti interessati, nonché, proprio per l’area cruciale capoluogo - Borgo - Cervasca - Bernezzo, la redazione di un PRG sovracomunale.
Oltre ad auspicare un’agricoltura più sostenibile, il convegno ha sollecitato un maggior equilibrio fra boschi e terreni coltivati. Se infatti in montagna le foreste crescono in modo disordinato e poco utile nelle aree abbandonate dallo spopolamento, nelle Langhe la monocoltura della vite o peggio della nocciola impoverisce il suolo e il paesaggio, con danni alla stessa offerta turistica. La riforestazione va promossa anche in pianura, con una forte politica del verde urbano e la rinaturalizzazione delle porzioni di strada dismesse o delle aree con capannoni abbandonati. Convinto è stato anche il no ad una collocazione sbagliata dei pannelli fotovoltaici, a terra anziché sui tetti o lungo le autostrade. Le ravvicinate scadenze elettorali hanno infine portato l’attenzione sui Piani regolatori dei comuni che andranno al voto. In particolare è emersa l'esigenza di una immediata e profonda revisione del Piano regolatore vigente a Cuneo, con stralcio delle zone di espansione individuate sulla base di megalomani e infondati calcoli di crescita demografica.