È nata Coldiretti Bio, la task force di aziende ed esperti per un settore che a livello nazionale vale 7,5 miliardi di euro tra consumi interni ed export. Nel CdA della nuova associazione, presieduta da Maria Letizia Gardoni, c’è anche un rappresentante cuneese, l’imprenditore ortofrutticolo Mauro Musso, già presidente dell’associazione dei produttori biologici Terramica.
L’Italia è Paese leader in Europa per numero di imprese impegnate nel biologico. Contribuisce a tale successo l’agricoltura della Granda: la nostra Provincia – evidenzia Coldiretti Cuneo – registra il maggior numero di aziende bio a livello piemontese, oltre 1.000, pari al 46% del totale regionale. Le colture più rappresentate, su una superficie complessiva di oltre 17.400 ettari pari al 35% di quella regionale, sono i cereali, la frutta e le colture foraggere ma di notevole importanza è anche la viticoltura biologica, molto richiesta a livello internazionale. Gli allevamenti bio cuneesi sono nel complesso 172, pari al 36% di quelli regionali.
“La nascita di Coldiretti Bio sancisce un’attenzione che Coldiretti ha sempre dimostrato nei confronti di un’agricoltura in linea con gli indirizzi europei di sostenibilità e complementare all’agricoltura tradizionale. Ci impegneremo per favorire lo sviluppo del bio, rappresentare e assistere i soci in ambito tecnico, normativo e commerciale” spiega il neo consigliere Mauro Musso, presidente di Terramica, l’associazione dei produttori biologici più grande a livello regionale con oltre 500 soci iscritti, nata in seno a Coldiretti oltre trent’anni fa.
Nell’ultimo decennio le vendite bio totali sono più che raddoppiate (+122%) secondo dati Biobank. Il successo nel carello sostiene l’aumento della produzione nazionale, fornendo una spinta al raggiungimento degli obiettivi della strategia Farm to Fork del New Green Deal dell’UE che punta ad avere almeno 1 campo su 4 dedicato al bio in Italia. Un obiettivo strategico per raggiungere il quale – ricorda Coldiretti Cuneo – è importante approvare il disegno di legge sull’agricoltura biologica che non ha ancora concluso il suo iter parlamentare.
“Occorre difendere i consumatori e garantire la trasparenza degli acquisti – sottolinea Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo – con l’introduzione di un marchio per il bio italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale. Bisogna assicurare una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti con una delega al Governo per rivedere la normativa sui controlli e garantire l’autonomia degli enti di certificazione”.