"Noi” è la parola chiave. Contrapposta ai troppi protagonismi che stanno avvelenando la società. “Busca città del noi”, con questo titolo la Consulta delle famiglia ha voluto identificare il suo progetto di inclusione che è culminato venerdì e sabato scorsi, 18 e 19 ottobre, nella due giorni di spettacoli e workshop artistico in città del Gen Verde, una band di fama internazionale composta da 21 artiste donne di 14 Paesi del mondo, nata a Firenze 50 anni nel Movimento dei Focolari, che porta in giro il suoi messaggi di pace e fratellanza. “Io non sono un supereroe, io credo nel noi” è proprio il ritornello di una loro canzone.
“Anche noi a Busca, nel nostro piccolo – hanno avuto modo di dire il sindaco Marco Gallo, l’assessora alla Famiglia Lucia Rosso e l’assessora ai Sevizi sociali Beatrice Aimar nell’accogliere le varie perfomance della band – ci siamo messi in gioco e grazie all’intraprendenza della Consulta delle Famiglie, del suo presidente Massimiliano Marabotto e dei suoi collaboratori, che ringraziamo, possiamo ora accogliere questa formazione musicale, una presenza prestigiosa e significativa che indica chiaramente i valori in cui crediamo”.
I due spettacoli in programma al cinema-teatro Lux alle ore 17 e alle 21 di venerdì hanno avuto con largo anticipo il tutto esaurito, così come le iscrizioni al workshop artistico-musicale per i giovani dai 14 ai 25 anni nel pomeriggio del sabato.
In particolare “Star now”, il laboratorio che hanno incominciato a portare fra i più giovani, come a Busca sabato pomeriggio, vuole lasciare una traccia concreta e a lungo termine nei luoghi toccati dal passaggio del gruppo: la musica e il ballo, si sa, sono capaci più di ogni altra forma di incontro di unire le persone di tutte le fedi e senza fede, tutti i “diversi” possono così più facilmente diventare “noi”.