Riceviamo e pubblichiamo:
Il 4 agosto, come ogni inizio del mese, mi reco nel salone della banca di piazza Europa ed un gentilissimo signore dopo avermi controllato e disinfettato mi fa accomodare dandomi il numero 59.
Faccio presente che i quadri preposti alla numerazione alle ore 11:25 sono fermi sul numero 41. Visto che devo aspettare mi guardo attorno e noto che le postazioni al servizio degli utenti sono due, una sempre attiva ed un’altra saltuariamente. L’attesa è lunga perché dopo 1 ora - cioè alle 12:30 - il n° 48 è seduto allo sportello ed io sto fresco se, a questo ritmo, devo attendere il passaggio di 10 utenti.
Sottolineo che la C.R.C. era nel ‘60 la Banca dei cuneesi e pertanto la frequentavano i miei genitori e al mio arrivo a Cuneo - nel ’77 - mi sono aggiunto anch’io: il tutto ha funzionato sino ad oggi. Oggi mi sono reso conto che noi “vecchi utenti” siamo un ingombro da eliminare.
Le sedie del salone erano occupate da persone anziane, per non dire vecchie, gente che non ha confidenza con i tasti dei tanti strumenti moderni e previlegia il semplice cartaceo, ottenibile nelle postazioni del bancone. Attualmente sono graditi i nostri figli, ora 50/60 enni e i nipoti che tramite “App” e diavolerie varie fanno tutto da casa e richiedono minor personale.
Noi “Vecchi”, sia come utenti, sia fisicamente, non possiamo assoggettarci al trattamento sopra descritto e, dopo aver collaborato alla crescita della C.R.C. rendendola appetibile, ci sentiamo radiati dagli attuali Dirigenti, e a loro faremo un piacere ad uscire dai ranghi.
Lorenzo Garro