Oggi ricorrono i 40 anni dalla smilitarizzazione della Polizia di Stato, avvenuta il 1° aprile 1981 con l’approvazione della Legge 121 che ha riformato profondamente l’ordinamento dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza.
Una riforma epocale per la Polizia italiana che in quel momento cessò di esistere come Corpo delle Guardie di pubblica sicurezza - la cui fondazione è avvenuta nel 1852 - per dare vita alla Polizia di Stato. Una legge a suo tempo discussa e controversa poiché introduceva, tra l’altro, l’ordinamento civile e la sindacalizzazione. E lo faceva in un momento cruciale della vita della giovane Repubblica: per il nostro Paese, quella prima e dopo l’approvazione della Legge sono infatti gli ultimi anni dell’assalto al cuore dello Stato, anni drammatici, bagnati dal sangue del terrorismo. “Un periodo talmente buio per il quale venne coniato il termine quanto mai terribile e significativo di “Anni di piombo” - ricordano dalla Questura di Cuneo in una nota -. Ma i frutti del coraggio e della lungimiranza di quanti sostennero con forza quella riforma sono ancora oggi sotto i nostri occhi, a 40 anni di distanza, con quei contenuti e concetti basilari, delle vere e proprie conquiste, come la sicurezza partecipata o la parità di genere”.
Si tratta di una riforma a cui la Polizia è molto legata, tanto da celebrare la festa annuale nella data di pubblicazione della legge, il 10 aprile. Nei prossimi giorni si terranno anche a Cuneo i festeggiamenti di rito, anche quest’anno però le celebrazioni saranno in forma ridotta a causa della stringente normativa anticovid.