VALDIERI - "Osserva e segnala gli animali": l'iniziativa del Parco Alpi Marittime

Le aree protette da anni promuovono la "citizen science" per coinvolgere i cittadini nella formazione di una scienza partecipata

04/06/2022 13:08

Citizen science è un termine recente, sempre più ricorrente, ma nella sostanza è un'attività che risale ad oltre un secolo fa: il primo esempio risale al 1900, quando su invito della National Audubon Society (Stati Uniti), ogni Natale, i cittadini potevano contribuire al conteggio degli uccelli (Christmas Bird Count).
 
Il binomio citizen science, con diverse sfaccettature, era stato coniato già nella metà degli anni Novanta da Rick Bonney negli Usa e da Alan Irwin nel Regno Unito: per Bonney importante era il ruolo dello scienziato nel coinvolgere il pubblico, mentre per Irwin era fondamentale la formazione di una cittadinanza scientifica che portasse alla diffusione della conoscenza scientifica.
 
Concetti che si sono fusi e che il dizionario Oxford English (edizione 2014) inserendo la citizen science come parola nuova ha spiegato come: "la raccolta e l’analisi di dati relativi al mondo naturale da parte di un pubblico, che prende parte a un progetto di collaborazione con scienziati professionisti".
 
Le Aree protette Alpi Marittime da anni promuovono la citizen science per coinvolgere i cittadini nella formazione di una scienza partecipata con l'obiettivo di farli diventare parte integrante del processo scientifico e delle attività di ricerca dell'Ente e anche per migliorare i propri risultati a beneficio della conoscenza.
 
I visitatori dei nostri parchi e riserve naturali possono collaborare con l'Ente con le segnalazioni di animali marcati come camosci e stambecchi.
Nelle aree protette da anni vengono fatte periodicamente catture di ungulati. Gli animali sono rilasciati dopo qualche minuto, terminati i controlli sanitari, le misure biometriche, i prelievi biologici e di parassiti e, infine, l'applicazione di piccole marche di plastica colorate alle orecchie.
Ad oggi sono un centinaio gli stambecchi con marcature (alcuni anche con dei collari) e una trentina di camosci. Le marcature sono scelte e posizionate sulle orecchie in modo da poter identificare in modo univoco l'animale. La loro osservazione nel tempo è importante per il Parco perché permette di approfondire le informazioni già disponibili sull'utilizzo dell'habitat e sull'età raggiunta.
 
Sono anche di estremo interesse per il Parco le segnalazioni di eventuali animali morti con marche o il loro rinvenimento.
 
QUI ulteriori informazioni.

c.s.

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