Il progetto “Pedalando tra le aquile” ha come obiettivo la traversata in bicicletta delle catene montuose d’Europa durante la stagione estiva, ma Giovanni Panzera, documentarista cuneese, ha voluto aggiungere le avventure invernali. Il primo capitolo lo ha visto nel 2022 nella traversata dei Passi Dolomitici ed ora, nel 2023, ha preso il via l’ambizioso progetto di attraversare le Alpi utilizzando i Passi che generalmente consentono il transito. La scelta di Livigno come base di partenza non è stata casuale, Livigno infatti si trova su uno degli altipiani più alti d’Europa. Le prime salite affrontate sono state il Passo Eira 2208 mt e il Passo del Foscagno 2291. Due salite impegnative, che ad una quota che supera i 2000 metri fanno si che le temperature rigide abbiano messo subito alla prova Giovanni.
“Il poco innevamento, tipico di questi anni non deve trarre in inganno - commenta Giovanni - , viviamo in inverni strani, però le temperature, al di sopra dei 1000 metri sono sempre sotto lo “0” e affrontarle in bici non è cosa semplice. In salita si fatica e si suda, in discesa il vento, reso più gelido dalla velocità, nonostante l’abbiglimento tecnico penetra nelle ossa”. Il bello però di affrontare un’avventura del genere, offre la possibilità di vivere e osservare la montagna nel suo aspetto magico. Ma non c’è il tempo per rilassarsi che Giovanni deve affrontare uno dei piatti forti di questa traversata: il Passo Bernina. Dai 400 metri di Tirano, 32 km. di salita per raggiungere i 2330 metri del Passo Bernina. Una salita lunga, molto lunga, una delle più lunghe dell’intero arco alpino, una di quelle salite in cui l’allenamento non è sufficiente occorre gestirla “con la testa”.
“Avere affrontato il Bernina durante la traversata estiva delle Alpi - sottolinea Giovanni - sapevo che tipo di salita mi sarei trovato di fronte, ma in inverno è stata tutt’altra cosa. Ho faticato più del previsto anche perchè prendendo quota mi sono trovato anche un forte vento contrario che mi ha richiesto un maggiore impegno. Quando ho visto comparire la sagoma dell’antico Ospizio del Bernina ho dato fondo alle mie risorse per raggiungere questo ambizioso obiettivo. La mia fortuna è stata quella di avere una giornata limpidissima, spettacolare. Il panorama eccezionale a 360° che è apparso ai mieri occhi è stato il più bel premio alle mie fatiche e confesso che mi sono anche commosso difronte a tanta bellezza".
Come sempre, la prima operazione che Giovanni effettua appena arrivato sui colli è quella di cambiarsi nel più breve tempo possibile. L'abbigliamento intimo bagnato dal sudore deve essere sostituito con indumenti asciutti. Poi le foto di rito e un momento di pausa per ammirare il panorama e se è possibile concedersi un buon caffè caldo. E si riparte alla volta di nuovi obiettivi da affrontare.
Quando Giovanni nel 2019 affrontò il Julierpass in estate fu un forte piovasco a caratterizzarne la salita, ora poco dopo Saint Moritz i primi fiocchi di neve e la temperatura che in partenza era di 10 gradi sottozero, hanno lasciato presagire quella che sarebbe stata la giornata.
“Il Julierpass probabilmente vuole mettermi sempre alla prova - commenta Giovanni - l’altra volta la pioggia e ora una tormenta di neve. Sul colle ai 2284 metri la temperatura era di -19° che a causa del vento ha portato quella percepita a -26°. Una situazione difficile e pericolosa, da gestire con la massima attenzione. Certamente la cosa migliore è scendere a quote più basse il più presto possibile. L’intenso allenamento svolto sulle montagne del cuneese mi è stato molto utile per prendere confidenza con le strade innevate e scivolose. Se queste sono state le prime salite chissà che cosa mi riserverà questa avventura”. Il fratello Teresio attraverso le foto e le riprese video cattura le emozioni, le situazioni e le fatiche di Giovanni offrendo attraverso i media e i social la possibilità di chi è a casa di vivere assieme a Giovanni questa entusiasemante avventura. Pedalando tra le Aquile continua con nuove salite e nuove emozioni.