I tecnici della Provincia hanno partecipato giovedì 17 giugno ai sopralluoghi programmati in alta valle Gesso (Terme di Valdieri) e nel Monregalese (Bagnasco) eseguiti da una squadra tecnica della Regione Piemonte e del Dipartimento della Protezione Civile di Roma per valutare i danni causati nella Granda dalle alluvioni del 2019 e 2020.
Nella tappa a Terme di Valdieri gli esperti hanno potuto verificare di persona lo stato dei luoghi accompagnati dal sindaco Giacomo Gaiotti e dai tecnici della Provincia ingegnere Simone Nicola e il Capo Reparto Gianni Odasso. La squadra è stata in località Ponte Rosso all’imbocco della strada provinciale 22 dove si era proceduto al prelievo di materiale di riporto per la zona alta alluvionata e poi a Terme di Valdieri, fino al ponte crollato prima del parcheggio in prossimità della cappella di San Giovanni.
Alla successiva tappa del sopralluogo nel Monregalese hanno partecipato l’ingegnere Danilo Bruna e il Capo Reparto Pino Dotta. A Bagnasco il sopralluogo si è incentrato sul ponte sul fiume Tanaro lungo la strada provinciale 490 del colle del Melonio, da poche settimane consegnato alla Provincia di Cuneo da parte dell’Anas, pesantemente interessato dagli eventi alluvionali del 2 e 3 ottobre 2020 (ammaloramenti dell’impalcato del ponte e delle barriere stradali, accumuli di materiale in alveo ed altri problemi). Gli altri sopralluoghi hanno riguardato la viabilità comunale delle singole zone.
Il presidente della Provincia, Federico Borgna: “Ringrazio i tecnici e spero che il sopralluogo sia utile per accelerare i lavori di sistemazione del territorio, così duramente provato dall’alluvione. C’è bisogno di rimetterlo in sesto il più rapidamente possibile”.
Il sindaco di Valdieri, Giacomo Gaiotti: “Ringraziamo l’Ufficio Tecnico della Provincia per il supporto fornitoci in questo periodo difficile. Era per noi fondamentale, in vista della stagione turistica, ripristinare la viabilità di valle per favorire visitatori e operatori economici provati non solo dal Covid, ma anche dalla recente alluvione. E’ stato un bell’esempio di esercizio congiunto fra enti, dove per ente non intendiamo un’entità astratta, ma persone concrete. Ancora una volta, infatti, la differenza l’hanno fatta le persone”.