Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Guido Giordana, consigliere comunale a Valdieri.
E’ periodica durante l’anno la preoccupazione delle associazioni di categoria e degli enti locali per la difesa del territorio: ieri la sua fragilità di fronte alle precipitazioni intense, oggi il caldo anomalo fuori stagione, domani il controllo degli animali selvatici. In questo complesso contesto, la Regione Piemonte, le Amministrazioni comunali e il Parco Alpi Marittime agitano giustamente come problema prioritario il salvataggio della montagna e dei suoi abitanti. Per affrontare tutto questo è necessario innanzitutto una classe dirigente politica e amministrativa capace di progettualità e di impegno, sostenuta da adeguato sostegno popolare. Da uomo di montagna, che lavora in montagna, che ha esperienza della vita in montagna, mi va bene anche sentire parlare di “Carta etica per la montagna”, anche se mi sa tanto di esercitazione teorica. Rimango invece sorpreso riguardo l’intenzione di destinare risorse “per tornare a sfalciare a mano, recuperando silenzio, ordine, manualità” in montagna. A chi pensa che questa sia una proposta “carica di futuro” vorrei invitarli a constatare che noi montanari non riusciamo più a coprire la spesa e la fatica sfalciando con i mezzi meccanici. A proposito di silenzio filosofico, vorrei evidenziare il problema del “silenzio selvicolturale” relativo all’impedimento di procedere al taglio di alberi in determinate zone montane e in determinati periodi dell’anno a causa delle nidificazioni degli uccelli. Infine, avverto la necessità che venga sostenuta con contributi finalizzati la manutenzione dei canali irrigui nelle zone montane, essenziali per regimentare l’acqua contro i danni idrogeologici, per eliminare gli sprechi d’acqua delle strutture, per favorire la coltivazione di piccoli orti e per approntare appezzamenti per la produzione di piccoli frutti che si vanno abbandonando.
Guido Giordana
Consigliere comunale di Valdieri