Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile Direttore,
come molti altri cittadini e associazioni animaliste, stiamo seguendo la storia di Libera, la pecora che è riuscita a fuggire sulla strada per il macello. La sua volontà e la sua determinazione ci dimostrano che ogni animale vuole essere libero e lotta per la vita con tutte le sue forze; gli animali condotti al macello sanno che cosa sta per accadergli e come noi nel momento della morte hanno paura. Spesso preferiamo non pensarci, non immaginare che cosa succeda su quei camion e al di là di quelle pareti; bene lo sanno i macellatori, che infatti costruiscono i macelli sempre in posti isolati, lontani dai nostri occhi. Questi episodi di resistenza animale, che accadono con una certa frequenza e spesso si concludono in modo tragico, ci ricordano che l’istinto di sopravvivenza accomuna tutte le specie.
Abbiamo letto con piacere che il Sindaco di Borgo san Dalmazzo chiede che questa pecora venga salvata; anche noi ci uniamo ai cittadini e alle associazioni che in questi giorni hanno scritto sul web e sui giornali per chiedere che Libera possa finalmente vivere in pace e godere di quella libertà per la quale ha strenuamente lottato.
Nessuno sa dove si trovi ora Libera: magari, se viene da un allevamento al chiuso come miliardi di altri animali nel mondo, in questi sei giorni ha visto per la prima volta il cielo e l’erba; si starà sicuramente godendo la libertà conquistata, ma sarà anche confusa e spaventata… per questo raccomandiamo a chiunque la avvistasse di avvicinarsi con cautela, cercando di non spaventarla. Noi siamo disponibili ad aiutare le autorità competenti per trovarle una sistemazione idonea e a contribuire al suo mantenimento.
Ringraziamo i tanti cittadini che si sono mobilitati in difesa di Libera e siamo fiduciosi in un lieto fine; speriamo che in futuro anche gli altri animali, che spesso vivono l’intera vita chiusi in gabbie da cui escono solo per andare al macello, possano vivere una vita dignitosa e libera. È un obiettivo a cui possiamo contribuire tutti noi, con le nostre scelte quotidiane.
I volontari della Lav di Cuneo