Si sono svolte nella provincia “Granda” le prime due conferenze (post pandemia) dell’iniziativa rivolta a insegnanti e genitori degli alunni della scuola primaria e dell’infanzia, promossa dall’Albo degli ottici optometristi di Federottica sotto la regia della territoriale piemontese.
L’iniziativa ha ripreso la sua corsa dal cuore della “Granda” (che in dialetto piemontese significa “grande” appunto, per indicare il territorio particolarmente vasto del cuneese) con due conferenze svolte il 16 gennaio, presso l’Istituto comprensivo “A. Vassallo” della cittadina di Boves, e il 3 aprile a Fossano, insieme agli istituti comprensivi “Paglieri” e “Sacco”.
Entrambe le conferenze, della durata di 75 minuti, «hanno riscosso grande interesse da parte di insegnanti e genitori degli alunni della scuola primaria e dell’infanzia», spiega a Ottica Italiana Bruno Maestrelli, presidente di Federottica Cuneo, che insieme agli ottici optometristi Enrico Armando e Sofia Vicentini, compone il team di referenti nazionali del progetto. Progetto preso in carico dal team piemontese nel 2009, per rispondere alle esigenze e alle richieste sempre più frequenti delle scuole e mirato a realizzare un programma di prevenzione continuo e completo, con l’obiettivo di contrastare le cattive abitudini che i bambini contraggono sui banchi di scuola e che spesso sono causa di un eccessivo affaticamento visivo.
“Il progetto è ripartito il 16 gennaio da Boves - sottolineano Armando, Maestrelli e Vicentini -, dove in realtà la conferenza era programmata per il marzo 2020, ma a causa della pandemia non si era potuta svolgere. Qui, l’iniziativa è stata accolta positivamente, sia dagli insegnanti, sia dai genitori degli alunni, che hanno risposto in maniera partecipata e attiva. In entrambe le conferenze, compresa l’ultima del 3 aprile a Fossano, abbiamo registrato un forte interesse con domande ma anche e soprattutto con numerosi riscontri rispetto ai consigli e alle tematiche esposte durante l’incontro. Segno che ciò che andiamo a spiegare, come ad esempio prestare attenzione alla corretta impugnatura della penna da parte del bambino, oppure all’adeguata postura piuttosto che al tema - attualissimo - del tempo trascorso dai più piccoli davanti agli schermi dei dispositivi digitali, ha un riscontro concreto e lo ritroviamo nelle riflessioni che ci rivolgono genitori e insegnanti”.
Un fenomeno, quello dell’eccessivo tempo trascorso davanti ai device, “segnalato anche dalle linee guida dell’Oms e che si è acuito durante il periodo in ‘lockdown’, che ha penalizzato soprattutto i più piccoli. Su questi temi, come su altri, abbiamo avuto numerose conferme da parte di insegnanti e genitori durante le due ultime conferenze, in particolare sulle ‘cattive abitudini’ che andrebbero corrette. Così come sarebbe utile per i bambini trascorrere più tempo all’aria aperta, almeno due ore al giorno, alla presenza della luce naturale”.
Infine, sulle novità in cantiere che coinvolgono il progetto Bimbovisione bisogna attendere il Congresso dell’Albo degli ottici optometristi, in programma a Lazise il 28 e 29 maggio, dove sarà presentato il nuovo format.