VOCI sarà il tema del prossimo scrittorincittà, che avrà luogo dal 13 al 18 novembre. La voce è come il vento, invisibile ma forte. La voce è parte di noi. La voce, ogni voce, è sempre all’aperto e non ha un tetto sotto il quale ripararsi. La voce ha peso anche se non pesa nulla, la voce nasce dentro ma per esistere deve uscire, andarsene, a volte fuggire.
«Voce!» è il richiamo che arriva quando si parla troppo sottovoce, ed è un invito che scrittorincittà ha fatto sempre suo: il festival dà voce a scrittrici e scrittori, illustratrici e illustratori, e poeti, registi, attori, musicisti... dà voce alle immagini e alla musica, alle mani e al corpo intero. scrittorincittà sono voci che si parlano, raccontano, discutono. scrittorincittà, proprio come la voce, nasce vicino al cuore ma sale verso i pensieri. Lo sappiamo: ci sono voci che si alzano potenti e si fanno ascoltare con piacere, ci sono voci che s’abbassano e che vanno recuperate e risollevate: per ascoltare bisogna sapersi avvicinare. Ci sono voci che si perdono, e non si dice forse “perdere la voce?” E succede a tante, troppe persone.
Dedicare la XXI edizione di scrittorincittà alle voci significa festeggiare il pensiero e la condivisione, la possibilità un po’ sognata e un po’ realizzata che voci diverse possano convivere, fare comunità, trovare ascolto e comprensione.
Umberto Eco diceva che "Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro". A questo servono le molte voci della scrittura.
È voce il respiro faticoso di chi completa la propria impresa sportiva, il respiro trattenuto di chi scopre qualcosa di nuovo. Il rumore di una penna che viene appoggiata quando si mette il punto finale a un pensiero, quando si posa un pennello alla fine di un quadro. Voce è musica e canto, la voce è racconto. Come ci insegnano i più begli albi illustrati per bambini, sono voce anche le immagini e ogni altra espressione artistica dell’uomo.
Le voci di scrittorincittà si distinguono anche quando cantano in coro, e ascoltano gli altri anche quando cantano da sole. Lasciarsi ispirare dalle voci vuol dire pensare alle voci che corrono nelle strade e nelle notizie, e a chi le afferra e che uso ne fa; riflettere sulle troppe “voci del padrone” che ostacolano la libertà e l’umanità; ragionare sulle “voci del dizionario”, ossia sulle parole e sul loro valore in un mondo che sembra scordarsene; ascoltare le voci di pianto, di dolore; ascoltare anche il silenzio, che a modo suo è una voce fortissima.
La voce vale a tutte le età. Ha valore quando è la “voce bianca” dei bambini e delle bambine, bianca come un foglio dove ancora puoi scrivere tutto il futuro. Ha importanza quando la voce cambia, e il bambino diventa ragazzo e poi giovane e poi adulto. La voce ci accompagna, le voci desideriamo accompagnarle. scrittorincittà edizione XXI si schiarisce la voce e prova a chiarire e a dare luce alle voci che si sentono, che si ascoltano, che hanno da dire molto, sempre. Sono le nostre voci, sono le voci degli altri. Voci del verbo leggere. Come di consueto l'anno di scrittorincittà è iniziato con gli appuntamenti legati al Giorno della Memoria che hanno registrato circa 1000 presenze.
Per i prossimi mesi sono già in programma altre tre anteprime: il 1 marzo, in occasione del Cuneo Montagna Festival, Francesco Casolo e Michele Freppaz presenteranno I giorni della neve (DeA Planeta); l'8 marzo si terrà un nuovo Science&Book in collaborazione con il Parco Fluviale, con protagonista Emanuela Nava e il suo Sulle orme di Gandhi: Vandana Shiva si racconta (Editoriale Scienza); il 29 marzo, in occasione dell'Orto delle Arti, Brunello Cucinelli racconterà Il sogno di Solomeo (Feltrinelli).
Tutte le info su www.scrittorincitta.it.