Riceviamo e pubblichiamo.
Desidero con la presente evidenziare, purtroppo, quanto accade al nostro pronto soccorso cittadino. Ieri pomeriggio (13 novembre) sono dovuta andare al pronto soccorso del Santa Croce a seguito dell'accidentale caduta di mio padre ultraottantenne. Entrato in Pronto Soccorso con l'ambulanza alle ore 15.45 circa, gli viene assegnato un codice verde per il quale dal biglietto che ti viene consegnato con il numero di chiamata si evidenzia che è uno stato di urgenza differibile con tempi di attesa, in condizioni di normale affluenza, di circa 120 minuti per la presa in carico del paziente.
Abbiamo atteso pazientemente il nostro turno per molte ore, ma dopo circa cinque ore mio padre, 83enne e affetto da demenza senile avanzata iniziava, giustamente, a dare segni di insofferenza e quindi mi sono lamentata presso il triage, il quale riassegnava il colore azzurro per venirmi incontro essendo un paziente fragile. Veniva quindi finalmente visitato intorno alle ore 21.43.
Sei ore di attesa.
Siamo usciti dalla struttura intorno alla mezza con l'invito a ripresentarci questa mattina (ieri, ndr) per una visita ortopedica, in quanto lo specialista non è presente in struttura in orario serale e notturno (strano no? Siamo in ospedale e puoi romperti una gamba anche di notte).
Devo ammettere che l'affluenza di pazienti era notevole e che il personale operante è davvero disponibile e gentile ma certamente PESANTEMENTE SOTTO ORGANICO. So per certo che nell'ultimo anno sei medici di pronto soccorso hanno rassegnato le loro dimissioni. Cosa sta mettendo in atto la Direzione del Santa Croce per far fronte a questa carenza?
Il pronto soccorso è un servizio del quale tutti noi possiamo avere bisogno ed è per questo che invito i miei concittadini a non fare i "Bugianen" in questa situazione e a manifestare, anche attraverso lo sportello Urp, i disservizi e le carenze della nostra sanità pubblica. Il nostro ospedale è sempre stato una eccellenza del territorio e confido possa tornare tale.
Invito voi giornalisti ad effettuare un reportage all'interno del pronto soccorso e dare così voce a medici, infermieri e Oss che quotidianamente ci operano ed ai PAZIENTI in PAZIENTE attesa.
Molte grazie.
Lettera firmata