Si tratta sicuramente di una particolare escursione nella valle delle miniere di talco in Val Germanasca, a Ghigo di Prali. Oltre la seggiovia, in un ambiente ancora intatto, è collocata una stupenda conca di origine glaciale con 13 laghetti, nella quale si trovano casermette, piazzole con cannoni e resti militari risalenti alle guerre mondiali. Posizionata a circa 2550 metri di altitudine, è comodamente raggiungibile con la seggiovia “Nuova 13 Laghi” da Ghigo di Prali.
Alcune antiche leggende sono legate a questa zona, soprattutto ai laghi, tra le quali il Lago della Carota “lou laou’l la Carotto” e quella del lago dell’Uomo.
Nei tempi antichi viveva a Prali un ricco signore che aveva un’unica figlia, giovane e bella, di cui era molto geloso. La sua bellezza aveva attratto numerosi pretendenti, il padre dichiarò che avrebbe dato per sposa soltanto al giovane in grado di attraversare il lago vicino al quale pascolavano i suoi animali. Molti giovani si erano fatti avanti ed erano saliti fin lassù al lago, ma poi rinunciando. Gli anni passavano e la ragazza era sempre sola. Un giorno si presentò dal padre della ragazza un bel giovane dal portamento fiero e si dichiarò pronto a compiere la temeraria impresa chiedendo però di poter fare un tentativo in groppa ad un caprone, a malincuore il padre accettò. La notizia si sparse e attirò numerosi abitanti della zona. Padre e figlia presero posto sulla riva del lago e il giovane e il caprone dall’altra, salì in groppa e prese l’animale per le corna e iniziò l’attraversata, si immersero nell’acqua gelida, non ci furono esitazioni tra lo stupore della gente i due raggiunsero la sponda opposta, tutti lanciarono un grido di gioia e ammirazione. La ragazza in preda all’angoscia fece per avvicinarsi all’ormai promesso sposo, ma il giovane, esaltato dal successo invece di correre incontro ad abbracciarla rimontò sul caprone e si appestò a compiere a ritroso il percorso. La ragazza tentò invano di dissuaderlo, il giovane rivolse lo sguardo al cielo e gridò “che Dio voglia o no attraverserò ancora questo lago”. Cominciarono l’attraversamento fu preso da un’ansia crescente arrivati al centro del lago una forza misteriosa sembrò attrarre verso il fondo l’animale e incapace di reagire, fu inghiottito dalle acque. Il giovane cercò disperatamente di ritornare a riva ma le acque fredda gli bloccarono i muscoli, lanciò un’ultimo sguardo alla giovane ragazza che stava per sposare e scomparse nella profondità del lago.
Da allora si racconta che, in certe ore del giorno, sia possibile intravedere sul fondo del lago un uomo che abbraccia un caprone.
Dalla Val Chisone, tra Inverso Pinasca e Perosa Argentina svoltiamo sulla sinistra e seguiamo le insegna della Val Germanasca; giunti a Ghigo di Prali, parcheggiamo sul piazzale della seggiovia che conuce fino a circa 2400 metri.
Sono possibili più percorsi alternativi: se si tratta di un gruppo familiare con bambini è consigliabile, dall’arrivo della seggiovia, scendere per il sentiero A/C/D per raggiungere, con un facile percorso e in poco più di mezzora, il primo lago dove sorge una casermetta. Quindi si prosegue seguendo le insegne e le tacche rosse del percorso A, costeggiando i vari laghetti, fino al Lago Ramella più conosciuto come il lago dei cannoni (nel 1939 la 149° batteria era composta da 4 cannoni con piazzole circondate da muri a secco in pietra, nel 1950 venne smantellata e i materiali ferrosi vennero recuperati ed il rimanente cannone venne tagliato con la fiamma ossidrica per renderlo inoperoso. Si scende quindi verso il sentiero sottostante per ritornare alla seggiovia.
Con un percorso leggermente più impegnativo, dalla seggiovia saliamo verso il Cappello d’Envie e percorriamo il percorso A B che su una mezzacosta, un po’ esposta verso il Passo Ciancia, conduce al Lago Ramella. Svoltiamo all’indicazione sulla sinistra per il Lago Nero (20 minuti); se vogliamo e il tempo lo permette, in meno di un’ora possiamo salire su Punta Cornour (2886 m.) dalla quale si ha una vista stupenda sulla conca dei laghi. Torniamo quindi al lago nero e proseguiamo il giro verso il lago della casermetta.
Per chi vuole percorrere l’intero percorso a piedi dal parcheggio, si prosegue in auto fino alle case della borgata Miandette (1700 m.), quindi si imbocca sulla sinistra il sentiero C, che si snoda tra le bergerie Miande Lausarot e Torre. Con un dislivello di circa di 740 metri e circa due ore e mezza di salita si arriva nei pressi del lago della Casermetta
Il percorso D, che attraversa i luoghi del Rimpatrio Valdese, parte dalla casermetta verso Colle Giulian, Passo del Loup, Punta Chiarlea, quindi dal Passo Barard, attraverso il vallone delle Miniere, arriva a Prali.
Durante l’escursione costeggeremo i vari laghi: Primo, dell’Uomo, La Draja, Lungo, Due Gemelli, Nero, Ramella, d’Envie, della Carota.
Questa spettacolare conca è alla portata di tutti, vista anche la comodità della seggiovia che arriva a quota 2400 a Bric Rond. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.nuova13laghi.com 13laghi@alpimedia.it .
Altra possibilità offerta dalla Val Germanasca è “Scopriminiera”, un affascinante viaggio nelle miniere di talco, un bacino minerario tra i più grandi e articolati d’ Europa. Un Ecomuseo Regionale delle Miniere e della Val Germanasca, con i suoi 3,5 km di gallerie e cunicoli nelle miniere Paola e Gianna e la rete di escursione esterna offrono al pubblico uno straordinario viaggio nel tempo con l’opportunità di scoprire la vita del contadino-minatore ed i segni che l’estrazione del talco ha lasciato nella valle. Sono possibili visite anche negli edifici industriali all’imbocco della miniera Paola, sala video, archivio storico, attività didattiche e bar ristorante “Il Ristoro del Minatore”. Per informazioni www.scopriminiera.it
Non mancano quindi le opportunità per visitare questa bellissima valle, terra dei Valdesi.