Ieri, domenica 19 luglio, a sessant’anni e qualche settimana dai fatti, in tanti si sono radunati in cima al Bric Costa Rossa, sulla Bisalta, per ricordare gli eventi e le vittime del 3 luglio 1960. Presenti, tra gli altri, rappresentanze dei Comuni di Peveragno e Boves, compresi i sindaci Paolo Renaudi e Maurizio Paoletti, Alpini, membri dell’ANA e anche alcune persone presenti il giorno della tragedia.
Era come detto il 3 luglio del 1960 quando un nutrito gruppo di cuneesi saliva in pellegrinaggio in vetta al Bric Costa Rossa, per assistere all’installazione di una piccola statua della Madonna in una nicchia posta nel pilastro che sostiene la croce metallica. Subito dopo la celebrazione della Messa da parte del Vescovo di Cuneo Monsignor Guido Tonetti, però, l’improvviso peggioramento del tempo provocò una tragedia. Un fulmine si scaricò sulla croce, lasciando a terra quattro vittime e una ventina di feriti. A perdere la vita anche una bambina, Claudia Serra, di 10 anni, oltre a Giuseppe Vezzetti, 29 anni, e due chierici della Consolata, Sergio Andreoli, 22 anni, e Enrico Canal, 25 anni.