Prati verdi, pieni di fiori e boschi lussureggianti invitano alle uscite in natura. Questo mondo fantastico, pieno di colori e di profumi, è anche l'habitat di piccoli, talvolta microscopici "animaletti" molto interessati a noi e ai nostri domestici. Sono le zecche, parassiti molto comuni nelle zone ricche di vegetazione, dove aspettano su una foglia o su uno stelo d'erba il passaggio di una vittima, che riconoscono grazie all'emissione di anidride carbonica e al calore del corpo. Il loro morso è generalmente indolore, quindi raramente ci si accorge di averle addosso, e possono restare attaccate alcuni giorni per poi staccarsi una volte sazie. Il Parco Alpi Marittime, sul suo sito internet, ha pubblicato di recente una serie di indicazioni.
Le zecche in alcuni casi possono trasmettere all'uomo malattie. Nella gran parte dei casi i problemi che la zecca determina si limitano a una lesione locale nella sede della puntura, raramente seguita da sintomi generali. Alcuni tipi di zecca possono però passare col loro morso gravi malattie, tra cui quella di Lyme. Per questo, durante le escursioni in natura sono consigliati precauzioni e comportamenti tali da evitare di entrare in contatto con il parassita. Se accade, occorre rimuovere il parassita con consapevolezza, con gli strumenti giusti e se ci sono sintomi occorre rivolgersi al proprio medico o al Pronto Soccorso.
Per dare ai visitatori dei Parchi naturali alcune informazioni di base su prevenzione e comportamento in caso di morsicatura di zecca il Centro di referenza Ungulati selvatici della Regione Piemonte, istituito presso Ente Aree Protette Alpi Cozie in associazione con gli Enti di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime e dell'Alta Valle Sesia, mettono a disposizione dei visitatori dei Parchi il vademecum "Zecche: prevenire e intervenire". Lo si può sfogliare online cliccando
QUI, scaricare o ritirare nei centri informazione delle Aree Protette Alpi Marittime.