Si è svolta venerdì 7 aprile la riunione di Direzione di Legacoop Piemonte durante la quale si sono poste le basi per il lavoro dell’associazione nei prossimi quattro anni e sono stati nominati i membri della presidenza.
Nel corso della mattinata è stata anche votata la nuova presidenza, composta da dieci membri, cinque donne e cinque uomini: ne fanno parte tre cuneesi, Diego Pasero (presidente della Cooperativa Tre Valli di Borgo San Dalmazzo), Paolo Petrucci (presidente della Cooperativa Sociale Animazione Valdocco) e Vladimiro Rambaldi (presidente della Cooperativa Banca del Vino di Pollenzo). Gli altro componenti sono Enrica Baricco, Giovanna Ciambarella, Eva Coccolo, Claudia Ottino, Cristiana Poggio, Lucia Ugazio e Massimo Rizzo che è anche stato nominato vicepresidente. La direttrice Valentina Consiglio sarà invitata permanente e la coordinatrice di Generazioni Piemonte Valentina Oreglia sarà invitata sui temi che riguardano le politiche intergenerazionali.
Il presidente Dimitri Buzio ha osservato come “con l’incontro di oggi si definisce il gruppo dirigente che ha il compito di portare avanti il programma di mandato e le ambiziose sfide esposte in occasione del Congresso dell’11 febbraio scorso. A ciò si unisce anche la delega alle Politiche Industriali che ci è stato affidato da Legacoop Nazionale nel corso della recente Direzione a Roma come riconoscimento del lavoro fatto fino a qui fatto in Piemonte”. “In continuità con quanto affermato al Congresso - ha proseguito Buzio - si apre per la cooperazione una nuova fase che può essere di vero protagonismo nella misura in cui sapremo rimarcare le nostre peculiarità senza essere alternativa al mercato, ma piuttosto parte integrante di esso”.
Il presidente Buzio ha poi presentato alcuni punti dell’agenda politica nazionale di particolare interesse per il mondo cooperativo: “Se possiamo esprimere soddisfazione per lo sblocco della cessione dei crediti nel Superbonus che aveva rappresentato un problema di liquidità per molte imprese, nel nuovo Codice degli appalti non tutte le nostre proposte sono state recepite: bene che le stazioni appaltanti siano state qualificate e strutturate attraverso aggregazioni, ma non si sono fatti passi avanti sulla revisione dei prezzi, l’offerta economicamente più vantaggiosa, gli strumenti consortili. Ribadiamo inoltre che il tema centrale non deve essere quello del salario minimo, ma di una corretta rappresentanza e di politiche che riducano il numero dei contratti e il cuneo fiscale favorendo così la crescita delle retribuzioni. La realizzazione della Flat Tax inoltre potrebbe avere come effetto la riduzione dei trasferimenti agli Enti locali che già oggi faticano a riconoscere gli aumenti contrattuali dovuti e l'adeguamento dei prezzi in base all'inflazione reale. Sempre sul fronte nazionale guardiamo con molta attenzione anche al Documento di Economia e Finanza e agli sviluppi del Pnrr. Ci fa piacere che il DEF fissi stime di crescita del PIL più alte del previsto, ma lo stallo sul Pnrr rappresenta un problema da superare quanto prima. I progetti del Pnrr sono una opportunità straordinaria per il futuro del nostro Paese, ma il fatto che ad oggi solo il 6% dei fondi sia stato speso ci fa temere che la spinta rigeneratrice di questo piano possa venire meno. Ugualmente, pur consapevoli della necessità di attuare la riforma fiscale sottolineiamo il rischio che rivedendo il sistema di agevolazioni si vada a toccare anche gli incentivi e facilitazioni fiscali che riguardano la cooperazione. Preoccupazioni a cui si aggiunge l’attesa da oltre cinque anni di una delibera Cicr sulla garanzia e gestione dei rischi del prestito sociale”.
Infine, il presidente di Legacoop Piemonte ha ricordato come “spetta a noi costruire un modello di cooperazione che sia adatto ai tempi attuali, pur non scordando la nostra storia. In questi anni abbiamo lavorato su due pilastri che sono l’intergenerazionalità e le politiche di genere per favorire un affiancamento e ricambio necessario per dare continuità alle imprese. Inoltre, ci siamo posti come interlocutori affidabili con tutte le istituzioni piemontesi, superando i vincoli ideologici, per lavorare davvero insieme per offrire soluzioni concrete nei territori in cui operiamo”.
Ad apertura di lavori Alessandro Regge e Maria Caligaris, Ufficio Studi di Legacoop Piemonte, hanno presentato l’Analisi Congiunturale che fotografa come pur in un clima di incertezza generale dell’economia il sistema di Legacoop presenti maggiore solidità finanziaria rispetto alle pari imprese del sistema produttivo italiano. La direttrice Valentina Consiglio ha illustrato i progetti, i seminari e gli eventi in programma nei prossimi mesi ed elaborati con l’obiettivo di intensificare le relazioni con enti, fondazioni e mondo accademico e di soddisfare la necessità di approfondimento su alcuni temi espressa dalle cooperative.