Il 10 marzo 2020 è una data che a Busca non verrà dimenticata. Quel giorno si venne a sapere che un pensionato di 67 anni, da pochi mesi residente in città, era la prima vittima del Coronavirus nella provincia di Cuneo. Mentre in tutta Italia si istituivano le restrizioni già introdotte nella zona rossa di alcuni comuni lombardi dove erano stati segnalati i primi casi, a Busca ci si trovò improvvisamente catapultati nel pieno di quella che di lì a poco sarebbe diventata una pandemia.
Dopo appena tre giorni un altro buschese, un ottantatreenne ricoverato all’ospedale di Cuneo, perse la vita risultando positivo al Covid-19. La conta dei morti era iniziata e oggi, martedì 9 marzo 2021, è giunta a 38 persone residenti a Busca decedute positive al nuovo virus.
“In quel martedì di inizio marzo - ricorda il sindaco Marco Gallo - ad un paio di settimane dal primo caso di positività in Italia, ci trovammo in Comune con le forze dell’ordine e le associazioni del soccorso a dover fare in fretta i conti con una situazione mai provata. Insieme con i miei colleghi amministratori, decidemmo di registrare subito un appello in video e per iscritto ai buschesi. Da alcuni giorni in tv, sui giornali, nella rete non si parlava d’altro, ma noi avevamo l’impressione che l’isolamento della nostra provincia ci avrebbe in qualche modo salvaguardati. Non fu così. Dopo lo shock dovemmo reagire in fretta. In primo luogo dovevamo convincere tutti di essere nell’emergenza, perché l’unica soluzione al momento era restare il più possibile in casa, in quasi totale assenza delle mascherine di protezione. Ad un anno di distanza, oltre che ringraziare i volontari delle associazioni che ci hanno dato un aiuto concreto e generoso, sono riconoscente ai buschesi, che hanno avuto consapevolezza e pazienza in questo lungo periodo e rinnovo la vicinanza alle famiglie delle vittime. Purtroppo, stiamo di nuovo vivendo un periodo complicato perché stiamo affrontando la terza ondata della pandemia, ma non siamo allo stesso punto di quando tutto cominciò. Dopo la tregua dell’estate e la tremenda seconda ondata dello scorso autunno, durante la quale a Busca abbiamo superato in alcuni giorni i duecento contagiati, da una ventina di giorni c’è purtroppo un trend in salita e siamo passati da 8 a 35 positivi. In provincia di Cuneo, in Piemonte e in buona parte d’Italia stanno aumentando le restrizioni, perché gli ospedali sono di nuovo sotto pressione, ma ora sappiamo come comportaci, possiamo prendere tutte le precauzione avendo i dispositivi a portata e soprattutto ci auguriamo di essere prossimi ad una campagna vaccinale su larga scala. Nel ricordo di tante sofferenze, uniamoci ancora in questo sforzo, sperando che sia davvero l’ultimo prima di uscirne per sempre”.