ENTRACQUE - Una cucciola di lupo abiterà al Centro di Entracque: troppo “domestica” per sopravvivere in natura

L’esemplare, recuperato a Demonte, ha sviluppato un comportamento confidente perché era abituato a mangiare dalle ciotole dei cani. Ma è un rischio

in foto: la lupetta ritrovata presso il Centro Uomini e Lupi di Entracque

15/10/2024 16:10

Una femmina di lupo (Canis lupus) di circa 6 mesi di età è stata recuperata lunedì e immediatamente trasferita all’Area Faunistica del Centro Uomini e Lupi di Entracque, gestita dall’Ente Aree Protette delle Alpi Marittime. L’animale si trovava nel territorio del comune di Demonte.
 
A seguito della segnalazione, avvenuta l’8 ottobre, della presenza di un lupo con evidente comportamento confidente nei pressi di una abitazione, sono stati effettuati sopralluoghi per verificare la situazione da parte del Servizio di vigilanza dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime e del Nucleo Carabinieri Forestali Demonte. Il personale intervenuto sul posto ha evidenziato, insieme ai referenti del Centro di Referenza Regionale Grandi Carnivori, la necessità di un intervento immediato con cattura permanente .per il quale è stata concessa l’autorizzazione dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) in deroga alle disposizioni del D.P.R. 357/97. Si è pertanto proceduto, nel rispetto delle indicazioni disposte da ISPRA, al prelievo dell’animale per il trasporto nell’Area Faunistica, dove nei prossimi giorni sarà sottoposto a sterilizzazione.
 
La cucciola di lupo ha sviluppato un comportamento confidente, spiegano dal Centro, perché si era abituata ad alimentarsi direttamente dalle ciotole lasciate a disposizione dei cani di proprietà. Viveva nei pressi di una abitazione localizzata in un contesto naturale isolato, dove ha trovato riparo. Una situazione anomala, anche per il fatto che l’animale si trovasse da solo in una fase della sua vita in cui normalmente è in compagnia del branco. I lupi confidenti sono animali che hanno perso la naturale diffidenza verso le persone e si lasciano avvicinare, non associando la presenza umana a un pericolo. Spesso, tale comportamento è favorito dalla presenza di un rinforzo positivo, in particolare fonti di cibo facilmente accessibili, come in questo caso.
 
“Tali situazioni - sottolinea il personale dell’Ente Aree Protette - possono comportare dei rischi sia per l’incolumità umana sia per la sopravvivenza dell’animale in futuro. È pertanto fondamentale lavorare sulla prevenzione, adottando cioè comportamenti che limitino la presenza di attrattivi all’interno di centri abitati, per esempio non lasciare l’organico fuori casa o cibi per animali domestici e men che mai alimentarlo o cercare di detenerlo”. Per maggiori informazioni si può consultare questo link.
 
Si ricorda che è altresì importante avvisare le autorità competenti se si notassero comportamenti confidenti o anomali da parte della fauna selvatica, contattando i Carabinieri Forestali (112), il Centro Grandi Carnivori, ASL locali o il sindaco.

c.s.

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