Riceviamo e pubblichiamo, per un momento di riflessione, una poesia scritta da una volontaria dell'Associazione MenteInPace, che è anche nonna. Una poesia dedicata a tutti i nonni ma in special modo a quelli che hanno dovuto lasciare questa vita senza il commiato dei loro familiari.
I NONNI DEL COVID-19
Era il nonno
che portava in bici
il nipotino.
Era la nonna
che cucinava
gli agnolotti per tutti.
Era il nonno che giocava a carte
in attesa di fare il vigile
all’uscita delle elementari
Era la nonna
che faceva la volontaria
alla mensa dei poveri
Era il nonno che
sapeva aggiustare
tutto
Era la nonna
che insegnava
a leggere e contare
Era il nonno
che aveva il seggiolino
a norma
sulla vecchia auto
Era la nonna
che portava i nipoti
in chiesa e
insegnava “l’Angelo di Dio”
Era il nonno
che misurava la pressione
al centro anziani
Era la nonna che ti portava
in campagna
a vedere le galline
Era il nonno
che andava a ballare
il liscio e persino
il chachacha
Era la nonna
che si accollava il dolore dei separati
Era il nonno
che portava i bambini
ai giardinetti
Era la nonna
che si faceva sporgere
le mollette e
stendeva i panni
al sole
Era la nonna
che ti faceva
giocare con le pentole
Era il nonno
che spingeva
il passeggino
al sole
Era la nonna
che ti lasciava
giocare con l’acqua
al lavandino
sullo sgabello
Era la nonna
che ti curava
il ginocchio sbucciato
e ti disinfettava con l’alcool soffiando
sulla ferita
Era il nonno che leggeva
il giornale e puliva
la verdura per il minestrone
Era il nonno
che ti insegnava
a giocare a bocce
Era la nonna
che rammendava
la felpa strappata
giocando
Era il nonno
che portava la pasta al forno
calda calda ai suoi figlioli
Erano loro, i nostri vecchi,
la nostra ricchezza
umana e sociale
Erano i nonni e le nonne
i vecchi e le vecchie
soli o con badanti
ricchi o con pensioni sociali
intubati o no
Che son passati
per un “camino”
Erano e sono i nonni d’Italia
Memento homo quia pulvis es et in pulverem reverteris.
(ricordati uomo che sei polvere e polvere ritornerai)
Concetta Stuppia