I consumi di birra in Italia sfiorano i 38 litri pro capite per un totale di 2,2 miliardi di litri e un valore di 9,5 miliardi di euro, con le birre artigianali a fare da traino e nuovi interessanti scenari che si aprono per i giovani agricoltori che sempre più recepiscono opportunità di crescita in questo comparto. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti con il Consorzio Birra Italiana in occasione della Giornata nazionale del luppolo italiano presso il Centro congressi di Palazzo Rospigliosi a Roma, dove ha aperto il Salone dei luppoli Made in Italy e si è tenuto il Forum sul futuro del settore con il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il segretario generale della Coldiretti Enzo Gesmundo e il presidente del Consorzio Birra Italiana, il cuneese Teo Musso, titolare del birrificio agricolo Baladin.
Il luppolo - spiega Coldiretti - è un componente fondamentale della birra alla quale conferisce sapori e profumi legati ai territori in cui viene coltivata la pianta. Le varietà di luppolo più diffuse in Italia sono Cascade, Chinook e Comet e le coltivazioni sono concentrate in particolare in Piemonte, Emilia Romagna, Friuli, Veneto, Lombardia, Umbria e Abruzzo, con campi sperimentali anche in Sicilia e Sardegna. In Provincia di Cuneo, secondo l’analisi di Coldiretti, la coltivazione di luppolo copre oggi 100.000 metri quadrati, facendo segnare una crescita del +20% in un solo anno.
Oltre al luppolo, per la produzione di birra serve anche l’orzo dal quale si ottiene il malto di cui l’Italia produce appena il 40% del proprio fabbisogno, peraltro con la resa in calo del 4% nel 2023 a causa del clima. La filiera della birra italiana artigianale - spiegano Coldiretti e il Consorzio - conta su 1.182 microbirrifici e brew pub su tutto il territorio nazionale, che sono praticamente triplicati negli ultimi 10 anni. La più alta concentrazione è in Lombardia (184), Veneto (129) e Piemonte (104); la maggior parte dei birrifici artigianali piemontesi è attiva nella Granda.
La filiera della birra artigianale italiana, dal campo alla tavola, offre lavoro a circa 93.000 addetti: da chi coltiva i prodotti agricoli che servono alla bevanda alla produzione delle bottiglie, dalle etichette ai tappi, dalla logistica alla comunicazione, ma non manca neppure chi è coinvolto nello sviluppo del turismo con il progetto del Consorzio Birra Italiana, nato con l’appoggio di Coldiretti per rappresentare il meglio delle produzioni artigianali, di creare almeno una Strada della Birra in ogni Regione d’Italia per esaltare la scoperta dei territori e delle produzioni locali.
“La crescita della birra artigianale dimostra la capacità innovativa dei nostri imprenditori di investire e conquistare nuovi settori valorizzando le qualità e la biodiversità del Made in Italy” afferma il presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada nel sottolineare “il ruolo strategico nel settore di tanti giovani che stanno cambiando profondamente la nostra agricoltura”.
“Grazie alle caratteristiche geofisiche del nostro Paese, la biodiversità è estremamente variegata. Raccontare tutto questo attraverso la birra è il modo per vincere sui mercati internazionali con il nostro Made in Italy” afferma il presidente del Consorzio Birra Italiana Teo Musso, che aggiunge: “Il Consorzio da sei anni si impegna perché tutto questo sia possibile ed avvenga. La giornata del luppolo italiano serve a raccontare come la filiera e la biodiversità possono entrare nelle nostre produzioni nazionali”.