“Con gli investimenti del Recovery Plan l’Italia deve puntare a ridurre la dipendenza dall’estero”. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte in occasione della visita in Italia della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per annunciare il via libera dell’esecutivo Ue al Pnrr tricolore.
“Come già avviene per le uova, settore in cui è il nord a fornirne la maggior parte di quelle presenti sul mercato ed il Piemonte è la quarta regione per produzione con circa 100 aziende addette che con alta professionalità soddisfano il rapporto interno produzione/consumo, così deve essere per gli altri comparti soprattutto alla luce dello scenario che si è aperto col Covid in cui sono emersi vari fattori: riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione della popolazione - affermano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. A risentire delle speculazioni relative agli aumenti delle materie prime sono in primis gli allevamenti, tra cui quelli delle galline ovaiole che, in Piemonte, sono 2,8 milioni per una produzione di 900 milioni di uova all’anno con le imprese che sono dotate di centro di imballaggio utile per far sì che possano rivolgersi direttamente alla grande distribuzione per la vendita, senza passaggi intermedi. Le uova Made in Piemonte, oltretutto, godono di un sistema di etichettatura all’avanguardia: tramite la stampigliatura sul guscio, sono state tra i primi alimenti ad avere la tracciabilità grazie al sistema che consente di risalire, ad esempio, al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all'aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie) e allo Stato in cui sono state deposte (es. IT). Un metodo – concludono Moncalvo e Rivarossa - che dà ulteriore garanzia ai consumatori che cercano sempre di più la tracciabilità di ciò che acquistano e portano in tavola".