Ventitre interventi su diversi punti del territorio provinciale. L’obiettivo è rendere più efficiente la rete, evitando le perdite, per mitigare le conseguenze negative della perdurante siccità. L’Ato4 Cuneese ha approvato nell’ultima conferenza un “pacchetto” di interventi immediatamente cantierabili da oltre un milione e 600 mila euro.
“Come Ato - dice il presidente Mauro Calderoni - abbiamo avviato dallo scorso anno un tavolo permanente sulla crisi delle precipitazioni con i gestori e i rappresentanti territoriali, per intervenire in modo rapido, dove possibile. Già nel 2022 avevamo stanziato un milione e 300 mila euro per lo stesso motivo. Era poi arrivato un finanziamento della Regione e così per il nostro Ambito c’era stato un risparmio di oltre 300 mila. Ora, visto che l’emergenza siccità non cessa, abbiamo rimesso a disposizione quella cifra e aggiunto nuove risorse per poter effettuare altri lavori urgenti segnalati da tutta la provincia”.
L’elenco dei cantieri comprende: opere di aumento della capacità di stoccaggio e di sostituzione di tratti di rete che causano perdite ingenti (a Barge e Bagnolo, 2 interventi da oltre 90 mila euro); un nuovo segmento di condotta, oggi considerata obsoleta, a Dogliani, per 90 mila euro, a Mondovì per 100 mila, sulla collina di Saluzzo per 98 mila; il ripristino di captazioni riguarda Chiusa Pesio (95 mila euro), Nucetto (95 mila); Cogesi tramite Acda avrà a disposizione nuovi mezzi come autobotti, una motopompa e altri macchinari (rispettivamente 90 mila e 55 mila euro); altri cantieri, ad esempio, riguarderanno la riduzione della pressione dei tubi, l’installazione di misuratori per il controllo a distanza, a Corneliano, Piobesi, Sommariva, Santo Stefano Roero, Cortemilia, Camerana, Cravanzana, Frabosa Soprana.
“Mettiamo in atto - aggiunge il presidente - un aiuto concreto e sostanziale a beneficio di tutto il territorio provinciale e, in particolare, delle aree più colpite o dove la mancanza di precipitazioni sta causando maggiori disagi”.
La conferma che la situazione comincia a farsi drammatica sta anche nelle parole di Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi, l’associazione dei consorzi irrigui che ha recentemente dichiarato: "Dati alla mano, è lecito ritenere che per almeno tre milioni e mezzo di italiani, l’acqua del rubinetto non può essere data per scontata. È la dimostrazione del clamoroso errore che fa ritenere la siccità un problema prettamente agricolo. Invece tocca tutti".