Fondazione Onda, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, lancia l’(H)-Open Week che si terrà dal 22 al 28 novembre con l’obiettivo di supportare coloro che sono vittime di violenza e incoraggiarle a rompere il silenzio, fornendo strumenti concreti e indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto. Gli ospedali Bollini Rosa e i centri antiviolenza offriranno gratuitamente alla popolazione femminile servizi clinici e informativi, in presenza e a distanza, consulenze e colloqui. L’iniziativa fa parte del progetto di sensibilizzazione “La violenza ha molti volti: nessuna maschera per combatterla”, una campagna social promossa da Fondazione Onda che vede testimonial del mondo della cultura, dello spettacolo, della scienza, dell’innovazione e dello sport lanciare un messaggio chiaro e conciso contro la violenza sulle donne.
Secondo i dati dell’indagine ISTAT, le richieste di aiuto durante la pandemia sono molto aumentate: nel periodo di lockdown forzato si è verificato un notevole aumento di violenza domestica, le chiamate effettuate verso il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking hanno avuto un andamento crescente a partire da marzo 2020, arrivando a più di 15 mila a fine anno, con un aumento del 79,5 per cento rispetto al 2019. Sono stati registrati picchi di richieste di aiuto ad aprile 2020 con +176,9 per cento rispetto allo stesso mese del 2019, e a maggio, +182,2 rispetto al 2019. La ricorrenza del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, rappresenta una data significativa poiché agisce sulle vittime come effetto motivazionale nella ricerca di un supporto esterno: nel 2020 le chiamate sono più che raddoppiate in quella singola data rispetto all’anno precedente arrivando a 147 contatti in un giorno, cioè +114,1 per cento rispetto al 2019.
Quest’anno Fondazione Onda vuole dare un aiuto attivo per proteggere e aiutare le donne in difficoltà. I servizi offerti saranno consultabili a partire dal 10 novembre sul sito
www.bollinirosa.it dove sarà possibile visualizzare l’elenco dei centri aderenti con indicazioni di date, orari e modalità di prenotazione. Per accedere al motore di ricerca basta cliccare sul banner “Consulta i servizi offerti” posto in Home Page.
La Rete antiviolenza e i suoi attori
La Legge Regionale del 24 febbraio 2016 (artt. 17 e 18) fornisce le indicazioni in merito agli interventi di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli, prevede inoltre la costituzione presso le ASR di un’équipe multi professionale formata da ginecologa, pediatra, ostetrica, psicologa, assistente sociale, personale del ruolo medico o infermieristico di Dea.
L’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo e l’ASL CN1 collaborano positivamente con tutti i soggetti coinvolti a livello regionale, provinciale e locale, con interventi specifici mirati a garantire l’accesso, l’accoglienza e la presa in carico delle donne vittime di violenza e partecipano attivamente alle iniziative promosse sul territorio.
A livello provinciale l’Ente Capofila è il Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese (CSAC). A livello locale è attiva la Rete Antiviolenza di Cuneo, composta da tutti gli attori sociali pubblici e privati coinvolti nella lotta contro la violenza sulle donne sul territorio cuneese. La Rete, nata per migliorare i rapporti di collaborazione e il collegamento dei diversi enti/associazioni impegnati, è diventato il luogo dell'incontro e del confronto alla ricerca di buone pratiche in grado di contrastare efficacemente la violenza sulle donne.
Tra il 22 e il 28 novembre l’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo e l’Asl CN1, per sensibilizzare al tema i cittadini, posterà sui social uno spot (oltre a interviste istituzionali) girato con la partecipazione dei rappresentanti del volontariato e dei sanitari che partecipano alla Rete antiviolenza di Cuneo.