FOSSANO - Anche Fossano ha ricordato i martiri delle foibe

Stamattina presso i Salesiani la seconda delle due giornate di celebrazione

11/02/2025 14:02

Tanti fossanesi hanno preso parte, stamani presso l’istituto dei Padri Salesiani di Fossano, alla seconda delle due giornate promosse dal Comitato 10 Febbraio di Cuneo, in collaborazione con il Comune di Fossano e la consulta pari opportunità, per celebrare il Giorno del Ricordo. 
 
Una mattinata intensa, che si è aperta con la S.Messa per le vittime delle Foibe e a ricordo degli esuli istriani, fiumani e dalmati celebrata nella Cappella di Santa Maria Ausiliatrice e culminata nella deposizione di una corona di fiori al Monumento agli esuli realizzato durante il primo mandato del sindaco Dario Tallone in piazza Norma Cossetto.
 
Alle celebrazioni hanno preso parte i rappresentanti del Comitato 10 Febbraio con il sindaco di Fossano Dario Tallone, il vicesindaco Rattalino gli assessori comunali Cuzzilla e Toti, numerose associazioni d’arma e di volontariato fossanesi, i ragazzi delle scuole cittadine e i rappresentanti della Cpo Fossano. Con loro anche Luciana Rizzotti, esule.
 
Voglio rivolgermi soprattutto ai ragazzi, e dire loro che il Giorno del ricordo deve essere tutti i giorni dell’anno - ha esordito il sindaco Dario Tallone, davanti al monumento in memoria delle vittime delle foibe -. Quando passate davanti ad un cippo che ricorda queste persone dovete portare rispetto. Ci sono voluti 50 anni per tirare fuori la verità sulla violenza della pulizia etnica che ha annientato quelle terre. Ringrazio Anna Mantini per quanto continua a fare per far sì che questi martiri e gli esuli non vengano dimenticati. E ringrazio i Padri Salesiani che oggi ci hanno ospitato e tutti coloro che hanno voluto essere qui con noi”.
 
Norma Cossetto era una studentessa che cercava documenti per i suoi studi quando, a 23 anni, fu catturata dalle truppe di Tito ed uccisa. È l’emblema di tutte le donne che vengono torturate e uccise in tutte le guerre”, ha ricordato Anna Mantini, che con il Comitato 10 Febbraio e la CPO ha anche organizzato l’incontro che si è tenuto domenica nel Castello degli Acaja e che ha visto una grande partecipazione di pubblico venuto ad assistere alla presentazione del libro del giornalista de “Il Giornale” Fausto Biloslavo “Verità infoibate”.
 
Questa mattina a testimoniare la brutalità di quella tragedia sono state le parole toccanti di Luciana Rizzotti, esule classe 1954: “Nel 1945, mentre nel mondo si festeggiava la pace, gli jugoslavi occupavano le nostre terre dando il via a tante brutture. Papà credeva che gli occupanti avrebbero portato pace e benessere. Invece i negozi furono nazionalizzati e così le campagne. Le persone sparivano e non si sapeva più niente. Anche nella nostra piccola comunità accaddero episodi tristissimi. Alla fine mio papà fece domanda per lasciare il territorio, per ricominciare da capo altrove. Ricordo il giorno della partenza: il camion passava lento dai luoghi più cari: guardai per l’ultima volta il nostro bel mare e le onde che s’infrangevano sulla battigia. In quel momento eravamo anche noi come loro: povere onde in cerca di una spiaggia”.

c.s.

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