L’epidemia di Blue Tongue, che ha colpito la nostra regione, l'Italia e gran parte del territorio europeo, pone grandissimi problemi per gli allevatori. Per fare il punto sulla situazione, sabato 9 novembre scorso, a Fossano, Anaborapi, Coldiretti, ARAP, con la collaborazione di Asl CN1, hanno organizzato in convegno dal titolo: "Blue tongue: quale impatto per gli allevamenti?". “Senza l’efficiente e rigorosa collaborazione con ASL CN1 - ha detto Andrea Rabino presidente Anaborapi, che ha introdotto il convegno, - non saremmo riusciti ad organizzare la Mostra Nazionale della Razza Piemontese. Grazie alle indicazioni del Servizio Veterinario e, nel pieno rispetto delle regole e della sicurezza del bestiame, i nostri allevatori hanno potuto portare i loro migliori soggetti a questa importante manifestazione”.
La Blue Tongue è una malattia dei soli ruminanti, che non colpisce assolutamente l’uomo, è trasmessa da insetti pungitori (ndr. moschini, simili a zanzare); negli ovini la malattia è molto grave con elevata mortalità, nei bovini si manifesta in forme quasi inapparenti. La dr.ssa Cristina Biolatti ed il Dr. Marco Giaime AslCN1, hanno presentato rispettivamente gli aspetti clinici ed epidemiologici della malattia. Non pochi problemi sono rappresentati dal fatto che la malattia sia trasmessa da un insetto che non vede confini di territorio, provincia, regione o nazione; un successivo problema è rappresentato dal fatto che, eventuali vaccinazioni, devono essere mirate per per lo specifico siereotipo, cioè la variante del virus diffusa sul territorio, un pò come accade per la vaccinazione per l’influenza umana che, ogni anno, deve essere mirata alle specifiche varianti.
Fra gli intervenuti, il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, secondo il quale devono essere messi in atto interventi tesi a rendere omogenei i provvedimenti sanitari nei diversi territori; questo al fine di favorire l'attività degli allevatori.
Ha partecipato al convegno il sottosegretario alla agricoltura Luigi D’Eramo il quale ha affermato: “Sono originario di una regione, l’Abruzzo, che conta oltre mezzo milione di ovini e ben conosco le problematiche collegate a questa malattia; nei rispetti delle competenze, assicuro impegno del Ministero dell’Agricoltura per valutare con il Ministero della Salute quelle che sono le problematiche e le esigenze degli allevatori. Accanto a ciò assicuro anche una particolare attenzione per la vostra bellissima razza Piemontese che, come le altre razze autoctone italiane ha necessità di essere sostenuta e valorizzata”.
Per fortuna, i prossimi quattro o cinque mesi, grazie alla basse temperature ed alla conseguente inattività degli insetti vettori, daranno tregua alla diffusione della malattia; restano le problematiche collegate alla definizione di un piano di ampio respiro per definire le strategie, non solo a livello locale ma piuttosto a livello nazionale. Ha concluso il convegno il Senatore Giorgio Maria Bergesio, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato: “Non è l’ora di piangersi addosso. Purtroppo siamo in un momento nel quale sono presenti gravi emergenze sanitarie a livello nazionale, basti pensare alla PSA e l’aviaria. Stiamo lavorando, in collaborazione con la direzione generale dei servizi veterinari del Ministero della Salute, per dare precise risposte agli allevatori ed indirizzare gli interventi della sanità pubblica. Accanto a questo - ha continuato Bergesio - è necessario che i produttori abbiano i giusti sostegni per le sfide straordinarie che devono fronteggiare e per il lavoro che svolgono a favore della comunità e del consumatore”.