FOSSANO - Razza piemontese, Coldiretti Cuneo: "L'origine della carne sia certificata anche al ristorante"

Al via la quarantatreesima Mostra nazionale dei bovini di razza Piemontese a Fossano: sabato mattina l'inaugurazione ufficiale

10/11/2023 14:21

Prezzi bassi riconosciuti agli allevatori, mercato sempre più ristretto, strapotere dei macellatori, aumento dei costi di produzione, divisione interna tra i produttori stessi: sono diversi i fattori che incidono negativamente sul comparto della carne bovina di razza Piemontese. È quanto evidenzia Coldiretti Cuneo in occasione dell’apertura della 43esima Mostra nazionale dei bovini di razza Piemontese, in scena a Fossano in piazza Dompè, che sarà inaugurata ufficialmente domattina, sabato 11 novembre.
 
Nel 2022 rispetto al 2021 il libro genealogico tenuto da Anaborapi ha registrato un calo di circa 4.000 fattrici, cioè il 3,8% del totale. Per cercare di salvare un comparto che conta 310.000 capi, più di 4.000 aziende, oltre 10.000 addetti nel settore, con una elevatissima percentuale di giovani allevatori, ed un fatturato di quasi 400 milioni di euro, Coldiretti, Anaborapi e Coalvi hanno presentato ai parlamentari piemontesi una proposta di legge sull’etichettatura d’origine della carne impiegata nel canale Ho.Re.Ca.
 
Infatti, ad oggi non vi è alcuna normativa in Italia – spiega la Coldiretti – che preveda l’obbligo di fornire le informazioni sull’origine della carne bovina consumata presso la ristorazione collettiva o privata.
 
“Auspichiamo che la nostra proposta possa seguire un rapido iter legislativo. Avere l’etichettatura d’origine obbligatoria nella ristorazione significa far compiere al consumatore una scelta consapevole, garantire tracciabilità affinché la carne servita nei ristoranti venga obbligatoriamente identificata e valorizzare una carne che vanta eccelse proprietà organolettiche ed è tra le razze storiche più famose ma è poco riconosciuta oltre i confini del Piemonte” dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
 
“La Granda è la patria della carne, culla della storica razza Piemontese, che rappresenta una tradizione alimentare unica, oltre ad essere un grande patrimonio da tutelare dal punto di vista della biodiversità, dell’ambiente e dell’economia. Ricordiamoci che quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio e di ottimi prodotti da portare in tavola, ma soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori in zone svantaggiate” rimarca Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.
 
 

c.s.

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