GARESSIO - A Garessio Huvepharma ha festeggiato 130 anni di sinergia tra chimica e natura

Durante l’evento la presentazione ufficiale del progetto relativo al “Centro Antimalarico”

25/05/2024 08:37

 “Il futuro parte da qui!” Un viaggio nel tempo, attraverso tre diversi secoli, che non ha scalfito lo spirito imprenditoriale della Val Tanaro: la Huvepharma Italia ha festeggiato all’interno dello stabilimento di Garessio i 130 anni di storia. L’evento ha assolto un duplice intento: da un lato l’omaggio alla comunità, costituita dai dipendenti, rispettive famiglie e Istituzioni locali, che hanno permesso, attraverso uno spiccato senso di appartenenza, di mantenere attivo il sito per 130 anni; dall’altro, lo sguardo volto al futuro, presentando ufficialmente il progetto del “Centro di eccellenza Antimalarico”.
 
Dalle immagini in bianconero e seppiato ai primi rendering e piante del building previsto per contenere i laboratori R&D e la linea di formulazione sterile di Artesunate. Ieri, oggi e domani: il sito cuneese, immerso nel verde contesto delle Alpi Marittime, dove dal 1894 è nata la virtuosa sinergia tra chimica e natura. A firmare questo connubio la famiglia Lepetit, chimici di origine francese trasferitasi in Italia negli anni Sessanta dell’Ottocento. Robert Georges Lepetit, noto chimico francese, divenne famoso grazie alla scoperta del blu di anilina, una sostanza colorante molto utilizzata nella tintura della seta. Il carattere eccessivamente restrittivo della legislazione francese sui brevetti lo spinse, come molti altri chimici, ad emigrare nei vicini Paesi europei portandolo a Milano dove, nel gennaio 1869, aprì una casa di commercio di prodotti coloranti. Ben presto divenne cittadino italiano e fondò, insieme con il cognato Albert Dollfuss, la Società Lepetit & Dollfuss. Con l’apertura del primo stabilimento a Susa, nel Torinese (1872), furono avviati in proprio i processi per l’estrazione dei coloranti dal legno di castagno, utilizzati per tingere le sete nere allora di moda, che avevano nella vicina Lione il principale centro di produzione europeo. Nel 1890 la società si trasformò in seguito all’entrata di August Gansser, un chimico di Basilea, e assunse la denominazione di “Le.Do.Ga” dalle iniziali dei tre soci fondatori Lepetit, Dollfuss e Gansser. Roberto Giorgio, primogenito di Robert Georges e Climène Dollfuss, lavorò a Susa fino al 1894, quando si diede inizio al progressivo trasferimento a Garessio dell’attività che era ormai cresciuta fino a raggiungere una produzione annua di oltre 2500 tonnellate e ad occupare settantotto operai, due chimici e un ingegnere. La zona di Garessio, ricca di castagneti da cui era possibile estrarre il tannino, sancì il definitivo sopravvento della produzione di sostanze concianti su quella dei coloranti. 
 
Risultava evidente il carattere pionieristico della ditta, a confronto con il contesto italiano in cui istruzione scientifica, ricerca e sperimentazione accusavano un grave ritardo rispetto alle più progredite e mature realtà industriali europee. In Lepetit, dalla scoperta di un antisettico derivato dal legno di quebracho avvenuta già nel 1903, si giunse presto alla scoperta del primo antinfluenzale di sintesi inserito tra i primi medicinali della farmacopea italiana e brevettato in tutto il mondo. Sull’onda di questa importante scoperta, il laboratorio farmaceutico, in origine costituito da un piccolo reparto all’interno della fabbrica di Garessio, moltiplicò nel tempo le proprie funzioni fino a che divenne un’entità autonoma dalla società madre. Non solo un laboratorio chimico ma un’officina di pensiero e di idee, in cui presero forma anche i primi accordi sindacali d’Italia, siglati nel 1914. Un rispetto delle persone che ancora oggi sta alla base della filosofia aziendale, acuita dal quotidiano passaggio sulla pietra d’inciampo dedicata a Roberto Lepetit, morto il 4 maggio 1945 nel campo di concentramento di Ebensee. Finite le ostilità della guerra, lo stabilimento Lepetit-Ledoga riprese la propria attività di ricerca realizzando, prima in Italia, antibiotici di sintesi. Il resto è storia di formule chimiche e nuovi insediamenti. La fabbrica di Roberto Lepetit, oggi Huvepharma Italia, negli anni ha cambiato proprietà e denominazione diventando Dow Chemical, Hoechst e Sanofi-Aventis: per i garessini è e resterà sempre “la Lepetit”.
 
«Abbiamo deciso di festeggiare l’importante traguardo – dichiara l’ing. Nicola de Risi, Ceo Huvepharma Italia – rendendo omaggio alle figure che hanno contribuito non solo alla crescita aziendale ma, soprattutto, allo sviluppo dell’eccellenza industriale rappresentata dalle nostre maestranze, introducendo e consolidando la disciplina operativa, ed implementando diversi accordi in materia di welfare per i dipendenti, in continua e professionale collaborazione con le Rappresentanze sindacali. Uno stabilimento situato in una terra incontaminata e da preservare, che si è sempre contraddistinto per lo spirito d’innovazione».
Sul palcoscenico allestito proprio all’interno dell’azienda, a pochi passi dal parco di Villa Lepetit, hanno condiviso ricordi e aneddoti numerosi ospiti, a partire dai rappresentanti della storica famiglia Lepetit (Roberto, Nicola e Felix), alle figlie del dott. Pier Giorgio Morchio medico di fabbrica per oltre 40 anni (Elisabetta, Emanuela e Marianna), sino al dott. Costantino Ambrosio, direttore dello stabilimento dal 1981 al 1984, poi Direttore di Produzione per Dow Italia che includeva anche Garessio fino al 1996,  Aldo Zago, in rappresentanza delle sigle sindacali, Ferruccio Fazio, sindaco di Garessio, e Mariano Costamagna e Giuliana Cirio, rispettivamente presidente e direttore generale Confindustria Cuneo.
 
Kiril Domuschiev, presidente Huvepharma, ha illustrato il progetto filantropico che porterà lo stabilimento garessino ad una distribuzione su scala mondiale del principio attivo antimalarico a costi accessibili, contribuendo in maniera concreta alla riduzione della malattia, con la speranza che in futuro possa essere debellata del tutto. Nicola de Risi ha mostrato in assoluta anteprima rendering e piante del building previsto per lo sviluppo del “Centro di eccellenza Antimalarico”.
Un investimento accolto favorevolmente dalle Istituzioni presenti all’evento: Giorgio Maria Bergesio, senatore e vicepresidente della Commissione Permanente Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare, Chiara Gribaudo, deputata vicepresidente della Commissione Lavoro, Alberto Cirio, presidente Regione Piemonte e Luca Robaldo, presidente Provincia di Cuneo.

c.s.

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