Cristina ha sofferto sin dall'adolescenza e prima di scoprire di avere l'endometriosi nel 2013 si è sentita abbandonata. Mara dall’età di 16 anni aveva dolori atroci, tanto da svenire per strada, ora ne ha 18, ha già subito due interventi, fatto tanti controlli e collezionato spiegazioni assurde. Esattamente come Loredana, Claudia, Vanessa e tante altre donne affette da endometriosi, che hanno dovuto attendere più di dieci anni, prima di ricevere una diagnosi, perché è una malattia cronica che non si vede, subdola, di cui non si conoscono le cause e non esistono cure definitive, né percorsi medici di prevenzione.
Grazie al 5X1000 e alle donazioni delle sostenitrici, l’A.P.E. ODV - Associazione Progetto Endometriosi ha avviato un progetto destinato a formare giovani ginecologi ed è la prima associazione di pazienti a farlo. Dall’8 al 10 novembre tra i 22 medici ed ecografisti selezionati in tutta Italia, ci sarà anche la dottoressa Elena Olearo, dell’Ospedale Regina Montis Regalis di Mondovì, al corso di formazione gratuito “Surgery & Ultrasound in Deep Endometriosis” giunto alla III edizione al Policlinico Gemelli di Roma, grazie al supporto di professionisti di fama internazionale, quali il Prof. Fiorenzo De Cicco Nardone, il Dott. Carlo De Cicco Nardone, il Dott. Piero Carfagna, il Prof. Riccardo Marana.
Sono 3 milioni in Italia, 150 milioni nel mondo le donne che ne soffrono, spesso in modo invalidante, perché l’endometriosi può occludere le tube, creare aderenze, distorcere gli organi riproduttivi; provocare dolori forti durante il ciclo e l’ovulazione, dolori durante o dopo i rapporti sessuali, dolore pelvico cronico, cistiti ricorrenti, perdite intermestruali e colon irritabile. È fondamentale ricevere una diagnosi rapida delle localizzazioni della patologia, rivolgendosi a ginecologi specializzati, che possono inquadrare correttamente la malattia, attraverso la visita ginecologica e l’integrazione di altri esami diagnostici.
“Il nostro obiettivo - afferma Annalisa Frassineti Presidente dell’A.P.E. - è quello di aumentare il personale sanitario che decida di occuparsi adeguatamente dell’endometriosi, attraverso professionisti in grado di fornire una diagnosi precisa e accurata, e battere sul tempo i possibili danni che la malattia nel tempo può causare, garantendo una buona qualità di vita alle donne. Il nostro sogno è che grazie a queste giornate i partecipanti possano avere l’opportunità di capire come lavora un’equipe multidisciplinare e portare la propria esperienza all’interno dei rispettivi ospedali”.
La D.ssa Olearo rivela che nell’Ospedale di Mondovì è stato istituito un servizio per rispondere alle crescenti esigenze di pazienti, che arrivano da tutta la Regione e non solo, alcune con diagnosi nota di endometriosi, altre che iniziano lì il percorso diagnostico e terapeutico. L'equipe guidata dal Dott Puppo effettua visita ed ecografia ginecologica mirata, ogni paziente è accompagnata nelle scelte terapeutiche, mediche o chirurgiche e in quest’ultimo caso si interviene in modo radicale sulla patologia, ma con il massimo sforzo per conservare la funzionalità degli organi coinvolti dalle lesioni, utilizzando la tecnica "nerve sparing". L’approccio è multidisciplinare e prevede la stretta collaborazione del Ginecologo con il Chirurgo Generale per il trattamento delle lesioni del tratto intestinale, o l'Urologo per le lesioni vescicali, ma anche l'Anestesista per il trattamento del dolore. Inoltre il personale infermieristico segue i decorsi postoperatori delle pazienti, con figure come l'enterostomista o il fisioterapista.
“Partecipo al corso con l'intento di migliorare le mie competenze in ambito ecografico specifico per l'endometriosi”, sostiene.