PIANFEI - Confagricoltura ha premiato quattro “Aratri d’oro”. A due giovani allevatori l'”Orgoglio agricolo” 2024

Consegnati durante l’assemblea a Pianfei riconoscimenti a soci di Saluzzo, Mondovì, Savigliano, Alba e Caraglio

05/07/2024 13:17

Al termine dell’annuale assemblea di Confagricoltura Cuneo, tenutasi giovedì 4 luglio a Pianfei, si è svolto il tradizionale momento della consegna degli “Aratri d’oro”, riconoscimenti che Confagricoltura attribuisce ad agricoltori suoi associati che si sono particolarmente distinti nella loro attività. Sono stati premiati: Renato Lungo di Saluzzo, Marina Marabotto di Mondovì, Domenico Marengo di Savigliano e Alfredo Roagna di Alba. Ai fratelli Lanzo, Francesco, 18 anni, e Cristian, 14 anni, giovani malgari con un’azienda agricola famigliare a Caraglio, è andato il premio “Orgoglio agricolo” in riconoscenza della passione dimostrata per l’allevamento e per la montagna e per l’impegno profuso nel tramandare l’antica pratica della transumanza. Di seguito una breve biografia dei premiati.
 
Renato Lungo (Saluzzo) - “Aratro d’oro”
 
Renato Lungo nasce a Saluzzo il 28 febbraio 1943. Fin da bambino, inizia a svolgere lavori nell’azienda agricola dei genitori, che all’epoca affittavano circa 40 ettari di terreno a Saluzzo. In seguito alla morte dei genitori, Renato decide di abbandonare gli studi di tecnico agrario presso le Scuole Salesiane di Lombriasco e di portare avanti la conduzione dell’azienda frutticola di famiglia. Nel 1968 si sposa con Laura, dalla cui unione nascono Maria Teresa, Elsa, Nadia e Giovanni. Nel 1978 acquista la Cascina Sant’Antonio a Saluzzo, in frazione Cervignasco, dove conduce 15 ettari di terreno. Negli anni ‘90 riesce ad acquistare la vecchia cascina di famiglia, dove aveva lavorato come affittuario, mentre nel 1997, insieme alla moglie Laura, fonda una società semplice agricola specializzata in coltivazione di frutta e vendita diretta. L’ampliamento dell’azienda prosegue anche negli anni successivi, con l’acquisto di ulteriori terreni circostanti. Nel 2009, con il passaggio della conduzione al figlio Giovanni, l’azienda subisce alcune trasformazioni: alla produzione di mele e pesche, si affiancano i piccoli frutti, in particolare mirtilli; inoltre, si costruisce un magazzino con celle frigorifere e viene inserita una linea di lavorazione e confezionamento frutta. Renato, ancora oggi, non fa mancare a Giovanni il suo prezioso e insostituibile aiuto e continua ad essere attivamente presente nell’azienda, che prosegue con la produzione, lavorazione ed esportazione della frutta.
 
Marina Marabotto (Mondovì) - “Aratro d’oro”
 
Marina Marabotto nasce a Cuneo il 28 maggio 1954, da una famiglia di agricoltori dedita alla coltivazione di cereali e all’allevamento di bovini a San Biagio di Mondovì. Già in tenera età inizia ad aiutare i genitori nei lavori dell’azienda agricola e continua a offrire il suo supporto anche da ragazza, conciliando l’attività agricola con il suo lavoro principale. Nel 1975 sposa Giovanmasino Dotto, con cui avrà due figli Valerio e Alessandro. Nel 1978 decide di lasciare il lavoro da infermiera per dedicarsi all’agricoltura. Diventa coltivatrice diretta e coadiuva il suocero nella conduzione dell’azienda agricola, situata a Rocca De Baldi in località Pasquero e dedita all’allevamento di 35 bovini di Razza Piemontese e alla coltivazione di 15 giornate di terreno a cereali e foraggio impiegati nell’alimentazione dei capi allevati. Nel 1985 Marina, sostituendo il suocero, diventa titolare dell’azienda proseguendo l’attività di allevamento e coltivazioni agricole con l’aiuto dal marito. Con enormi sacrifici Marina e Giovanmasino, negli anni, riescono ad espandere l’attività e a renderla più competitiva, diversificando maggiormente le coltivazioni. Ancora oggi Marina, da sempre associata a Confagricoltura Cuneo, continua a condurre l’azienda agricola, prevalentemente a indirizzo cerealicolo.
 
Domenico Marengo (Savigliano) - “Aratro d’oro”
 
Domenico Marengo, per gli amici “Nuccio”, nasce a Cavallermaggiore il 28 giugno 1954, da una famiglia di agricoltori dedita alla coltivazione di cereali e all’allevamento di bovini, e fin da giovanissimo inizia ad aiutare i genitori nei lavori in azienda. Nel 1981 si sposa con Flavia Solavaggione, con cui intraprende il commercio dei cereali. Negli anni successivi la famiglia si allarga, con la nascita di Andrea nel 1983 e di Daniele nel 1991, che già da piccoli mostrano interesse per l’attività agricola. Nel 1991 Domenico decide di ampliare l’azienda, con l’istallazione di un nuovo impianto di essicazione e stoccaggio dei cereali e la costruzione di un silos e di un capannone. Lo spirito imprenditoriale e l’intuizione dell’importanza di diversificare lo portano a sperimentare nuove opportunità, approcciando nel 1997 alla coltivazione della barbabietola da zucchero e nel 2000 al pomodoro da industria, fino alla realizzazione nel 2009 di una centrale di biogas da 1 MW che porta alla fondazione della Cooperativa Riofreddo con il figlio Andrea e il cognato Dario. Negli anni successivi, prosegue l’investimento nel biogas con la costruzione, insieme altri soci, dell’impianto “Miglioramento energia” da 1 MW a Savigliano e di quello “Bioenergy” da 527 KW a Virle Piemonte. Nel frattempo, Domenico acquista un’impresa cerealicola nell’Alessandrino, convertendo parzialmente la produzione nel pomodoro; inoltre, nel 2018, introduce in azienda la coltivazione del fagiolo nano a pieno campo. Domenico conduce oggi un’azienda agricola di 300 ettari moderna e all’avanguardia sui temi della sostenibilità ambientale, in cui si applicano metodi innovativi per l’irrigazione che contribuiscono al risparmio idrico.
 
Alfredo Roagna (Alba) - “Aratro d’oro”
 
Alfredo Roagna nasce il 23 marzo 1953 a Priocca. Nello stesso anno si trasferisce a Barbaresco, nella storica cascina del Pajè acquistata dai genitori Giovanni e Maria Candida, dove Alfredo vive tutt’ora. Dopo il diploma alla Scuola Agraria di Cussanio-Fossano, viene assunto come tecnico C.A.T.A., continuando, però, a coltivare il desiderio di dedicarsi attivamente all’azienda vitivinicola di famiglia per produrre vino di qualità e commercializzarlo con tecniche innovative, ricercando così quel valore aggiunto che consenta all’attività agricola di produrre reddito. Inizia così negli anni ‘70 a promuovere il suo vino nelle enoteche di Roma e nei migliori ristoranti di Italia. Nel 1990 acquisisce la cascina Pira, un’azienda storica tra le più antiche del Comune di Castiglione Falletto, da lì nasce un progetto di una cantina completamente interrata per produrre ed affinare i preziosi vini Barbaresco e Barolo. Nel frattempo, Alfredo partecipa attivamente all’attività sindacale di Confagricoltura come consigliere provinciale e ricoprendo cariche in vari enti di rappresentanza del settore vitivinicolo. Nel 2006, a seguito di un grave lutto che colpisce la famiglia, Alfredo smette di dedicarsi all’attività di commercializzazione lasciando spazio al figlio Luca da poco entrato in azienda, fresco di studi presso la Scuola Enologica di Alba. Negli anni successivi vengono ultimate la costruzione della cascina della Pira a Castiglione Falletto e la ristrutturazione della cascina Pajè in Barbaresco. Grazie al lavoro del figlio Luca, sotto l’occhio vigile e attento di Alfredo, l’azienda continua il percorso di sviluppo conservando la propria filosofia aziendale, tramandata di padre in figlio, ossia quella di ricercare la massima qualità del prodotto, salvaguardando tipicità e autenticità del vitigno. Oggi l’azienda Roagna esporta vino in oltre 80 Paesi nel mondo e si è ormai consolidata tra le realtà di spicco nel panorama vitivinicolo internazionale.
 
Francesco e Cristian Lando (Caraglio) - “Orgoglio Agricolo”
 
Quella della transumanza, dal 2019 inserita dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale, è un’antica pratica pastorale che consiste nella migrazione stagionale del bestiame dalle zone di pascolo invernale a quelle estive e viceversa. Una tradizione ricca di storia e di cultura, che è mantenuta viva grazie all’impegno e alla perseveranza di coraggiosi pastori, spesso custodi di un’eredità famigliare che si tramanda di generazione in generazione. È questo il caso di Francesco e Cristian Lando, esempio di come le nuove generazioni possano appassionarsi all’intensa vita del malgaro, che trascorre l’estate in alta quota per poi spostarsi a valle con l’arrivo dell’inverno. Francesco, 18 anni, e Cristian, 14 anni, fin da piccolissimi hanno seguito da vicino il lavoro del nonno Luciano e del papà Andrea nell’azienda agricola di famiglia, con sede a Caraglio, dedita all’allevamento di circa 200 capi di razza Piemontese e di una dozzina di pezzate rosse, queste ultime allevate per la trasformazione del latte. Tutte le estati, da giugno all’inizio di ottobre, i due ragazzi si traferiscono con la famiglia a Prazzo, in località Campiglione, terra natale del nonno Luciano, dove allevano la mandria in alpeggio e producono pregiati formaggi. Francesco, che da due anni collabora attivamente in azienda come coadiuvante, ha ereditato dal padre la passione per l’allevamento, mentre Cristian, che ancora è impegnato con gli studi in agraria, nel tempo libero e nelle vacanze aiuta la famiglia nelle attività agricole e in futuro vorrebbe seguire un corso di formazione per diventare casaro e approfondire le tecniche della produzione dei formaggi.

c.s.

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