Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) la Provincia ha organizzato un aperitivo letterario sul tema “I diritti delle donne: una passeggiata tra storia, letteratura e matematica” a Cuneo (bar Cuba). Buona la risposta da parte del pubblico, non solo femminile. L’intervento nelle scuole (causa maltempo il 26 novembre solo a Mondovì) era rivolto ai giovani per sensibilizzarli, attraverso spunti di riflessione, sul tema dei diritti conquistati nel tempo dalle donne, portando l’attenzione sul mantenimento e sul miglioramento di tali diritti non sono mai acquisiti per sempre.
“La Provincia – dice la consigliera provinciale con delega a Pari opportunità e Antidiscriminazione, Rosita Serra – ha voluto affrontare il tema della violenza sulle donne da diversi punti di vista: storico-giuridico, scientifico-accademico e letterario. Gli interventi sono stati realizzati con il Piano territoriale contro le discriminazioni, finanziato dalla Regione Piemonte con risorse del fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (Fami, 2014-2020)”. Come ha ben evidenziato il relatore e storico Sergio Soave “la storia non è un progredire costante. E’ fatta di passi avanti, di momenti di stallo e, purtroppo, a volte anche di regressioni. Nessuna conquista dei diritti è definitiva”. Attraverso un excursus attraverso i secoli Soave ha narrato una storia fatta di oppressione ed emarginazione, dai primi tentativi di emancipazione fino ad arrivare al ‘900 e alle conquiste di cui ora siamo beneficiari e custodi.
Parlando di matematica – la docente Gemma Ghigo – ha raccontato la storia di alcune donne che, pur avendo fatto scoperte eccezionali nel campo delle scienze matematiche, sono state emarginate o, nel caso meno infausto, non hanno mai ottenuto riconoscimenti dal mondo scientifico se non parzialmente come “figlie di” o “mogli di”. Ancora nel 2019 i giornali hanno scritto: “il premio Nobel per l’economia è stato assegnato congiuntamente agli economisti Abhijit Banerjee, Esther Duflo e Michael Kremer per l’approccio sperimentale nella lotta alla povertà globale… Banerjee e Duflo, “marito e moglie”. Elisa Bolchi, docente, studiosa ed appassionata di Virginia Woolf, è socia fondatrice della “Italian Virginia Woolf Society” per la conoscenza, lo studio e la diffusione in Italia del pensiero della Woolf, soprattutto tra le nuove generazioni. Il pensiero della Woolf, quindi, come forma di presa di coscienza dell’essere donna, indipendente economicamente, nella gestione del suo spazio e del suo tempo – “una stanza tutta per sé”. Pensiero critico, lucido, vigile come forma di lotta contro la paura, l’ignoranza e l’emarginazione.