Due violini, una viola, un violoncello: il quartetto Goldmund si è dimostrato uno dei migliori quartetti d’archi al mondo. Non poteva esserci conclusione migliore per il Festival dei Giovani Musicisti Europei, con base a Mondovì ma quest’anno con “repliche” sparse fra la Granda e Torino.
"Abbiamo proposto cinque concerti, pensati per gusti diversi, ed alla fine ognuno è stato speciale - è il bilancio molto positivo del direttore artistico Lutz Lüdemann -. Il pubblico, meraviglioso, si è “formato” negli anni e ci mostra la sua vicinanza. Ci sono persone che commentano, ci consigliano: si è creata una sorta di comunità intorno a questo Festival. Se il pubblico è una delle “colonne” della nostra manifestazione, l’altra ovviamente sono i musicisti, che arrivano qui con piacere e quando scoprono Mondovì rimangono a bocca aperta, di fronte a piazza Maggiore o di fronte alla stessa sala del Circolo di Lettura".
Il quartetto Goldmund ha proposto un concerto incredibile, con un bis finale di Mozart. Il pubblico di Mondovì era tutto in piedi ad applaudire. "Senza mancare di rispetto a nessuno - commenta Lüdemann -, mi sia consentito di dire che è stato uno dei punti più alti nella storia del nostro Festival. Non era un programma facile, penso in particolare a Mendelssohn". Una curiosità: i giovani musicisti tedeschi, già di fama mondiale, suonano quattro Stradivari di altissimo valore messi a loro disposizione dalla Nippon Music Foundation. Domenica mattina, nonostante il maltempo, la sala del Circolo di Lettura a Piazza era piena: con una battuta potremmo dire che la grande musica ha sconfitto l’allerta meteo. Verrà riproposta, nonostante la “prima” di sabato un po’ sfortunata (le condizioni atmosferiche erano ancora peggiori e hanno bloccato gli studenti), la “prova aperta” al pubblico: "Crediamo che possa funzionare, pensandola per i ragazzi dei conservatori e i giovani musicisti - dice Lutz Lüdemann -. Non escludiamo di farne una prima di ogni concerto".
Un altro fronte su cui puntare sono le “repliche” in altre città. Un buon coinvolgimento domenica sera a Cuneo al Teatro Toselli per il “bis” del quartetto Goldmund. "Siamo partiti e siamo fiduciosi, sperando che si possa creare, in futuro ed in altri centri, un pubblico affezionato come a Mondovì". Eccoci ai titoli di coda: il Festival dei Giovani Musicisti è possibile grazie al lavoro dell’associazione Linus Cultura, con la presidentessa Maria Luisa Milanese e il direttore artistico Lutz Lüdemann. Ma Linus Cultura può contare sull’appoggio fondamentale del Comune di Mondovì (sempre presente ai concerti il vice-sindaco Luca Olivieri), della Fondazione Artea, dei Rotary Club (Mondovì, Cuneo 1925, Alpi del Mare e Saluzzo), del Circolo di Lettura di Mondovì Piazza, della Fondazione Museo della Ceramica di Mondovì, del Deutscher Musikrat, sugli importanti contributi economici di Fondazione Crc, Fondazione Crt, Bcc di Caraglio, Bcc Pianfei e Rocca de’ Baldi e Banco Azzoaglio e sull’apporto di Gabriele Kunkel, che cura la veste grafica. Ma soprattutto può contare su un pubblico, parole di Lüdemann, "fantastico e pieno di entusiasmo che ci motiva ad andare avanti. Una certezza la possiamo dare: ci sarà un Festival 2020".