MOROZZO - Il Parco Alpi Marittime ricorda Mauro Fissore: "Era impossibile non volergli bene"

Il sindaco di Morozzo, dipendente dell'ente, è morto mentre si trovava in vacanza a Cannes. Il presidente Piermario Giordano: "È stato per me un collega, un maestro, un amico"

foto M. Giordano

Redazione 09/07/2024 16:57

Riceviamo e pubblichiamo il ricordo del Parco Alpi Marittime dopo la scomparsa di Mauro Fissore, sindaco di Morozzo e dipendente dell'ente.
 
Era in vacanza a Cannes, ma dovunque fosse il parco nei suoi pensieri c’era sempre, e non mancava mai di dire la sua nelle chat tra colleghi. Perché lui era un guardiaparco per passione, uno che nel lavoro ci metteva tutto sé stesso. Con un godimento che solo un mestiere di cui sei innamorato ti può dare. “Ho avuto la fortuna di fare esattamente ciò che volevo”, diceva spesso. E grazie a quel mestiere poteva coltivare ogni giorno un buon numero dei suoi tanti interessi: la natura, la montagna, la storie dei luoghi e delle persone.
 
Mauro Fissore è morto d’infarto lunedì 8 luglio, all’età di sessantaquattro anni. La sua carriera nelle aree protette aveva avuto inizio nel 1989, quando era entrato nel Parco della Valle Pesio, diventato poi Parco del Marguareis. Nelle Aree Protette delle Alpi Marittime, nate dall’accorpamento tra Marguareis e Marittime, era stato promosso da qualche anno responsabile del settore vigilanza.
 
“Quando cinque fa sono entrato in punta di piedi al Parco – ricorda il presidente di APAM, Piermario Giordano – ho subito avuto prova delle grandi doti umane di Mauro Fissore, sempre disponibile, professionale, attento. Da lui ho imparato molto e porterò per sempre con me oltre che le sue indubbie capacità, quello spirito propositivo e mai divisivo tipico delle persone intelligenti. Ecco perché il nostro rapporto è andato oltre. È stato per me un collega, un maestro, un amico”.
 
Il coordinamento delle attività dei guardiaparco non era che uno degli impegni di Mauro. Esperto faunista, era uno che mosso dalla curiosità aveva osservato, letto, studiato. Poteva raccontare con competenza e partecipazione storie di animali, di piante, di pastori, di partigiani. E sapeva raccontare, con la voce e con il corpo. Le sue serate pubbliche erano apprezzatissime, un problema far cadere il sipario: lui non avrebbe mai smesso, la gente se ne stava inchiodata alla sedie ad ascoltarlo.
 
Era tanto brillante come conferenziere quanto istituzionale quando il momento lo richiedeva, nelle vesti di responsabile della vigilanza piuttosto che di sindaco. Dal 2015 era primo cittadino di Morozzo, un incarico nel quale ha investito le energie non riservate al lavoro e alla sua altra grande passione, la musica. I concerti della sua band alla festa organizzata all’interno del programma del Memorial Danilo Re, evento che riunisce ogni anno i dipendenti dei parchi di buona parte dell’arco alpino, resteranno fissati nella memoria a lungo. Mauro era…, era…, era…: Mauro era tantissime cose, come si legge nei tanti ricordi che in queste ore stanno circolando sul web così come nelle testimonianze di chi ha avuto la fortuna di condividere con lui parte della propria carriera lavorativa. Ce n’è una, di una giovane collega, che per sinteticità e aderenza a un pensiero diffuso merita di essere citata: “Era un raggio di sole”. Proprio così: Mauro ha saputo regalare momenti di bel tempo, di buona vita, a tante delle persone che lo hanno conosciuto. Era impossibile non volergli bene.

Notizie interessanti:

Vedi altro