CEVA - La filiera corta del Polo Agroalimentare di Ceva valorizza gli agricoltori e tutela i consumatori

Dai legumi ai cereali passando per le castagne, i piccoli produttori del Cebano e dell’Alta Langa possono trasformare i loro prodotti riducendo i costi e mantenendo la qualità

19/02/2024 08:14

La trasformazione dei prodotti agricoli coltivati ed il mercato di vendita, hanno un circuito commerciale inarrivabile per i piccoli produttori. Su questo dato di fatto, la Comunità Mongia Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida ha creano un circuito alternativo, fatto su misura per le loro esigenze. È questa la filosofia che è alla base della realizzazione del “Polo Agroalimentare”, fortemente voluto dall’Amministrazione di Ceva, attivo da poco e che presto sarà potenziato per accogliere tutti i conferitori che ne hanno fatto il loro punto di riferimento. 
 
“La creazione di questo centro è stata una sfida non facile ma che, già a distanza di poco tempo dalla sua apertura, possiamo dire di aver vinto - spiega soddisfatto il sindaco di Ceva Vincenzo Bezzone, presidente dell’Unione montana delle Valli Mongia Cevetta, Langa Cebana Alta Valle Bormida -. E ci siamo riusciti puntando sulle esigenze emerse dallo stesso territorio: filiera corta, valorizzazione delle produzioni locali e aiuto concreto al settore agricolo. I risultati ottenuti ci danno ragione, visto che continuano a crescere i produttori che utilizzano il Polo Agroalimentare, tanto che stiamo valutando di incrementare i giorni e le ore per prolungare l’apertura, nonché acquistare nuovi macchinari”.  
 
Le difficoltà delle piccole aziende agricole per entrare nei grandi circuiti della distribuzione sono enormi e spesso si rischia di perdere il grande patrimonio di una produzione di nicchia ma di alta qualità e sempre più ricercata dai consumatori più attenti. Senza dimenticare la valenza sociale e di presidio delle vallate che hanno in sé le nostre piccole realtà produttive, vero tesoro del territorio e ottimo volano economico e di sviluppo.
 
Alla criticità di lavorare in una zona complessa, con terreni in pendenza che richiedono tecniche colturali particolari, una composizione fondiaria frammentata e una viabilità non ottimale, si aggiunge un percorso di filiera troppo lungo e il prodotto subisce troppi passaggi prima di arrivare al consumatore finale. Considerazione lamentata proprio in queste settimane anche dalle grandi aziende agricole, i cui operatori sono scesi in piazza per dare un taglio a queste criticità.  
 
“Il Polo Agro Alimentare cebano - precisa il sindaco Bezzone - è nato per la trasformazione di cereali e legumi dell’Alta Langa e del Cebano, ma presto sarà esteso ad altre produzioni agricole di questo territorio. Tanto che stiamo acquistando altri macchinari specifici”.
 
La città di Ceva è stata scelta per attuare il progetto dell’Unione del Cebano in collaborazione con l’associazione Unimont Servizi, perché da sempre è vista come il punto di incontro per tutte le vallate intorno. “Per questo - prosegue Vincenzo Bezzone - abbiamo messo a disposizione  uno spazio che rientra in un edificio storico, tutelato dalla Soprintendenza alle belle Arti, ossia l’ex fabbrica Ilsa. Partendo dall’antico concetto del forno di comunità, dove i cittadini cuocevano il propio pane in un forno comune, abbiamo realizzato un moderno centro polifunzionale, ad alta valenza collettiva, dove offriamo la possibilità concreta di valorizzare i prodotti del territorio: legumi, cereali e castagne soprattutto, ma in futuro anche miele e formaggi. Presso la sede del Polo Agroalimentare è possibile acquistare i prodotti d valle, ma la richiesta è così alta che stiamo organizzando una rete commerciale per creare più opportunità di incontro tra produttori e acquirenti”.
 
Il tutto a beneficio anche per i consumatori - cittadini, famiglie, turisti, commercianti e ristoratori - che potranno acquistare alimenti prodotti e lavorati a KM zero, aiutando l’economia del territorio.

c.s.

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