FRABOSA SOTTANA - Le difficoltà dell’agricoltura di montagna e della zootecnia a “Caluma el vache” a Prato Nevoso

La nuova edizione dell’evento di Confagricoltura ha messo l’accento sulle criticità del momento. Premiati i malgari Stefano Bottero di Frabosa Soprana (“Cioca 2024”) e Mario Vinai di Rocca de’ Baldi (“Cioca d’or 2024”)

04/10/2024 12:27

“Da sette anni ci ritroviamo in tanti a questo evento non solo per vivere insieme un momento di festa per la chiusura di una tradizione importante che si rinnova sulle nostre montagne, ma anche per fare il punto sulle tante difficoltà di chi vive e lavora in alta quota. A quelle che ormai si ripropongono senza troppe soluzioni e su cui continuiamo ad insistere, dobbiamo aggiungere purtroppo una nuova emergenza sanitaria che interessa la zootecnia del nostro territorio: ossia la Blue Tongue, che colpisce soprattutto gli ovicaprini. Per fortuna su questo fronte sono in arrivo i primi vaccini, ma occorre gestire con oculatezza la campagna vaccinale per arginare tempestivamente i danni che sta provocando al settore. Altra questione importante è il declassamento del lupo da specie ‘rigorosamente protetta’ a ‘protetta’ da parte del Consiglio UE, aprendo così a una gestione più flessibile del suo contenimento sul territorio da parte degli Stati membri”. Così il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, a margine della settima edizione di “Caluma el vache. Il ritorno della mandria a valle” che si è svolta a Prato Nevoso, giovedì 3 ottobre. L’evento è stato organizzato dalla Confagricoltura di Cuneo, in collaborazione con il Comune di Frabosa Sottana, l’ATL del Cuneese, Prato Nevoso Spa e il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte, per celebrare la chiusura della stagione di alpeggio. In occasione della discesa della mandria della famiglia di Stefano Bottero dall’alpeggio Pianformazza, il momento ha rappresentato occasione di incontro con i malgari cuneesi per riflettere sulle problematiche che interessano il comparto delle terre alte e, più in generale, richiamare l’attenzione alle esigenze di chi lavora in montagna.
 
Sfidando la pioggia battente, all’iniziativa hanno preso parte il sindaco di Frabosa Sottana, Adriano Bertolino, l’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Bongioanni e il consigliere regionale, Franco Graglia, oltre a diversi sindaci dei Comuni della zona e decine di allevatori della Granda e appassionati.
 
“Sullo sfondo della nostra iniziativa di promozione della transumanza, continua purtroppo ad esserci il difficile momento attraversato dalla razza Piemontese in un mercato che non solo non garantisce reddittività̀, ma mette a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende - dichiara il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -. Anche per questo riteniamo eccessive e insostenibili nei costi le misure a carico degli allevatori previste dal piano di Qualità dell’Aria che rischiano di mettere ancor più in ginocchio parecchie stalle. Servono coesione e sinergia tra tutti gli attori della filiera per superare il complicato periodo vissuto dagli allevatori, cercando vie di uscita condivise per il rilancio. Parallelamente, è fondamentale far capire al consumatore che la razza Piemontese è allevata in modo sostenibile e all’avanguardia, oltre ad avere una carne di assoluta qualità̀ a livello organolettico. Ricordiamo, infine, numerose altre criticità per chi lavora in montagna: dalla difficile convivenza tra chi fa impresa e la fauna selvatica, ormai fuori controllo, alla burocrazia eccessiva aggravata dal digital divide di questi territori montani e alle complicazioni di viabilità e trasporto. Ringrazio quindi tutti i politici e le istituzioni che hanno voluto esserci per dare un segno di vicinanza a chi vive e lavora nelle Terre Alte”.
 
Dopo la benedizione della mandria e di tutti presenti da parte di don Adriano Preve e gli interventi di rito, sono stati premiati i malgari Stefano Bottero di Frabosa Soprana (“Cioca 2024”) e Mario Vinai di Rocca de’ Baldi (“Cioca d’or 2024”) per la loro dedizione all’allevamento e alla montagna, e per essere sempre stati un punto di riferimento per gli altri malgari. La mattinata si è conclusa con un momento conviviale presso la tensostruttura, allestita per l’evento in prossimità della Baita Bar Ski Grill.
 
STEFANO BOTTERO – Frabosa Soprana
 
Stefano Bottero nasce l’11 novembre 1990 a Savigliano. Primo di quattro figli, fin da piccolo aiuta i genitori e il nonno nell’azienda di famiglia dedita all’allevamento di bovini, praticato in estate sull’alpeggio Seirass nel Comune di Frabosa Soprana e, nei mesi invernali, in diverse cascine nel fondovalle.
 
Negli anni ‘80 la famiglia Bottero acquista una cascina a Trinità, ma continua fino al 2012 ad affrontare ogni anno a giugno la monticazione a Frabosa Soprana e, a fine settembre, il rientro in pianura. Dal 2013, trascorrono la stagione estiva in vari alpeggi: dapprima al Vaccarile di Chiusa Pesio, poi per cinque anni nelle Valli di Lanzo, infine nella zona Pianformazza di Frabosa Sottana.
 
Stefano nel 2018 si sposa con Patrizia Caramello con la quale avrà tre figli: Marco, Simone e Clara. Nello stesso anno diventa il titolare dell’azienda e, coadiuvato dalla moglie, prosegue l’attività di famiglia dedicandosi all’allevamento di 120 capi bovini in prevalenza di razza Piemontese e alla produzione di formaggio, portando avanti il rito secolare della transumanza.
 
MARIO VINAI – Rocca de’ Baldi
 
Mario Vinai nasce il 5 giugno del 1939 a Morozzo. Primogenito di quattro figli, già da bambino inizia a svolgere lavori nell’azienda agricola di famiglia, dedita all’allevamento di bovini, attività svolta in inverno a Morozzo e in estate sull’alpeggio Balma.  Nel 1960, insieme al fratello Giovanni, diventa titolare dell’azienda ed acquista una cascina a Rocca de’ Baldi dove alleva una settantina di bovini a ciclo chiuso. Nel 1971 si sposa con Antonia Caramello con cui avrà cinque figli: Michele, Giuseppe, Daniela, Massimo e Nadia.
 
Nel corso degli anni, la famiglia amplia l’azienda e i figli Michele, Daniela e Massimo entrano a far parte della Società Agricola Vinai, che oggi conta 450 capi bovini di razza Piemontese. Dal 1999 la famiglia percorre la Valle Stura portando 150 capi in alpeggio a Ferrere, nel Comune di Argentera, per trascorrere l’estate, proseguendo l’antica tradizione della transumanza.

c.s.

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