A volte le stazioni, non luoghi per definizione per citare Marc Augè, spazi dove le persone transitano senza fermarsi, spazi privi di identità e in genere degradati e lasciati all'abbandono possono trasformarsi in luoghi vivi. Basta un'associazione che promuova iniziative culturali e aggregazione. Il "Caffè Sociale", gestito dalla cooperativa "Franco Centro", dentro la stazione ferroviaria di Mondovì, ne è un esempio. Questa sera, alle ore 21, si esibirà il cantautore fossanese Matteo Castellano, che presenterà il suo nuovo album "Come un matto sano". Il concerto non sarà nello spazio esterno, ma all'interno, perché nonostante ormai il "Caffè Sociale" sia diventato un piccolo polo culturale (concerti, performance, proiezioni, mostre fotografiche, conferenze) in città, e per la città , la Rete Ferroviaria Italiana nega la concessione della "manleva" (documento necessario per poter richiedere le autorizzazioni al Comune per lo svolgimento dei concerti all'esterno) in quanto "dopo aver effettuato ulteriori approfondimenti interni ed aver ricevuto anche il parere di Protezione Aziendale e di Direzione Fabbricati e Viaggiatori, si ritiene che tali tipologia di attività non sia compatibile all’interno di un ambiente ferroviario ". Alla cooperativa non è chiaro il motivo di questo rifiuto perché esiste un precedente di permesso accordato negli anni passati per la stagione estiva, le attività sono le stesse, e la richiesta è stata inoltrata insieme a un piano di sicurezza in cui il rischio degli eventi estivi è classificato come "basso". Inoltre il numero limitato di partecipanti, le sedute statiche, gli addetti alla sorveglianza e la presenza di transenne, che separano fisicamente l'area del "giardino estivo" dall'area di passaggio dei treni, garantirebbero lo svolgersi degli eventi in sicurezza e senza intralcio al traffico dei passeggeri, che dopo le 21 transitano attraverso un varco lontano e separato. La buona riuscita di tutti gli eventi degli anni passati lo dimostra. Dopo due difficili anni di pandemia, "non poter organizzare eventi estivi in stazione FS significa rendere economicamente impossibile al Caffè Sociale l'apertura serale". Significherebbe perdere questo piccolo polo culturale, gestito da una cooperativa sociale che dà lavoro a persone in difficoltà e che con la cultura, l'arte e la musica è riuscita a riqualificare una zona della città da tempo degradata, il bar della stazione era chiuso da anni, e a trasformarla in spazio di socialità e aggregazione. La cooperativa ha aperto una petizione online per chiedere alla società ferroviaria di cambiare idea e collaborare, nell'interesse di tutti: "Gli spazi pubblici pertinenti alla stazione FS possono essere luogo di socialità, scambio, partecipazione civica attiva invece che di abbandono, degrado e disagio e chiediamo a RFI di collaborare con noi, nell'ambito delle proprie competenze e responsabilità, affinché questa virtuosa trasformazione, attualmente già in atto, possa continuare e fiorire come non mai, arricchendo la città di Mondovì di un'esperienza innovativa e di valore".