Il presidente della Provincia, Federico Borgna ha firmato martedì 21 gennaio la convenzione con l’Unione Montana Alta Val Tanaro, rappresentata dal presidente Giorgio Ferraris, in qualità di soggetto attuatore del progetto singolo “Pays-Resilients”. Il progetto è inserito nel Piter “Pays-Sages” a valere sul programma operativo di cooperazione transfrontaliera Interreg V A Italia-Francia 2014/2020 Alcotra con obiettivo specifico sulla prevenzione dei rischi.
Il progetto “Pays-Resilients” ha lo scopo di rafforzare la collaborazione pubblico-privata per individuare modalità operative e azioni congiunte sulla prevenzione e gestione dei rischi di natura idrogeologica, aumentando la resilienza dei territori transfrontalieri maggiormente esposti. Soggetto attuatore è l’Unione Montana Alta Val Tanaro che ha un’esperienza diretta nella gestione di iniziative di cooperazione transfrontaliera, avendo partecipato, come capofila, a diversi progetti finanziati sulle precedenti programmazioni di Interreg e su quella in corso.
Il modello applicato è quello di una gestione attiva del territorio che porti ad una diffusa “cultura della prevenzione”, nonché nella sperimentazione di sistemi di cura e di salvaguardia del territorio. Si tratta di interventi di ripristino e di sistemazione dei versanti interessati dal dissesto idrogeologico oppure oggetto di eventi franosi sui territori delle Province di Imperia e di Cuneo, oltre al Dipartimento francese delle Alpi Marittime. In Alta Valle Tanaro, nel corso del 2020, saranno effettuati interventi di ripristino e di sistemazione dei versanti interessati dalle conseguenze dell’alluvione del 2016. Questi interventi, operati con canalizzazioni e regimazioni delle acque, opere di difesa e contenimento, pulizia e riordino delle scarpate stradali, delle cunette e degli attraversamenti, contribuiscono alla creazione di un modello esportabile in altre parti del territorio transfrontaliero. Ciò unitamente alle attività formative sulla prevenzione del rischio e sull’adozione di misure di autoprotezione delle comunità come esempi concreti di “resilienza” di chi continua a vivere sul territorio montano nonostante le tante difficoltà.