Il Comune di Saluzzo organizza la partecipazione di una delegazione di studenti delle Superiori e delle Terze medie cittadine a Borgo San Dalmazzo alla commemorazione dell’80° anniversario della deportazione prima a Fossoli e poi a Auschwitz di numerosi ebrei della provincia di Cuneo, in particolare 16 esponenti della comunità saluzzese.
L’appuntamento è per il 15 febbraio alle 11 al Memoriale della Deportazione, sul binario dove alle 5,39 della mattina di 80 anni prima iniziò il viaggio nei carri bestiame verso il lager e la morte. La delegazione si sposterà con un bus noleggiato dal Comune e sui sarà presente anche il sindaco Mauro Calderoni, altri esponenti dell’Amministrazione civica e delle associazioni partner dell’iniziativa come il “Ratatoj”.
In tutto, fino alla fine del Secondo conflitto mondaile, furono trenta gli ebrei saluzzesi deportati a Fossoli. Ventuno erano residenti a Saluzzo. La più giovane era Amelia Levi, 17 anni, sorella di Isacco Levi, l'unico sopravvissuto di tutta la sua famiglia, più nove loro parenti sfollati da Torino. Dopo la guerra ritornò solo una donna, Natalia Tedeschi, distrutta nel fisico e nell'anima. Da Fossoli il convoglio, composto, come scrive Primo Levi, da 650 persone, partì il 22 febbraio 1944. Il treno era composto da 12 vagoni merci ciascuno dei quali occupato da 50- 60 persone, più un vagone per la scorta.
Il viaggio terminò undici giorni dopo, la sera del 26 febbraio 1944. La selezione avvenne subito. La maggior parte venne caricata su dei camion diretti verso gli impianti di assassinio. Solo 124 persone furono condotte a piedi verso l'entrata del lager per l'immatricolazione.