Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Cesare Cavallo, sindaco di Rifreddo.
Egregio direttore,
le scrivo queste poche righe per portare a conoscenza Lei e i lettori del suo giornale del virtuoso comportamento del prefetto della provincia di Cuneo e della sua disponibilità all’ascolto ed alla collaborazione. Come tutti fanno il sottoscritto spesso non è tenero nei confronti delle amministrazioni statali e regionali e più di una volta si è rivolto agli organi di stampa per denunciare l’inefficienza delle stesse, la poca comprensione verso le esigenze degli enti locali o più semplicemente la spocchia o la boria di qualche funzionario delle stesse che tratta cittadini e sindaci dall’alto verso il basso come se fosse depositario dell’onniscienza e della verità assoluta. Ebbene come è giusto denunciare queste situazioni trovo sia giusto anche mettere in evidenza le situazioni in cui queste amministrazioni ed i loro “uomini” dimostrano di essere degni del ruolo che ricoprono. Uno di questi ultimi casi mi è capitato di recente in nell’ambito della purtroppo non felice ondata di furti che ha colpito Rifreddo e la Valle Po. Come ricorderete, visto l’allarme sociale e la situazione di insicurezza che gli stessi hanno generato, il sottoscritto alcuni giorni ha deciso di rivolgersi al prefetto per chiedere maggiori misure di prevenzione ed attenzione alla nostra zona. Non nascondo che ho scritto quella lettera con un retro pensiero piuttosto dubbioso sull’efficacia della stessa ed immaginandomi una risposta in tempi lunghi da qualche funzionario che mi dava assicurazioni generiche e poco credibili. Ed invece, nemmeno 24 ore dopo nonostante la giornata prefestiva, arriva la telefonata del prefetto Giovanni Russo che non solo assicura tutta la disponibilità ma che, nei 15 di minuti di telefonata trova anche il tempo di informarsi dettagliatamente sulle problematiche delle nostre comunità e su come i fatti delle scorse settimane abbiano impattato sulle stesse. In particolare mi ha fatto molto piacere che il prefetto abbia compreso immediatamente come in comunità come la nostra anche piccoli reati, che da altre parti sono piuttosto comuni e purtroppo anche dati per scontati, possano creare sensazione di insicurezza e vanno perciò immediatamente combattuti. Una sensibilità che non si trova spesso nei dirigenti delle amministrazioni statali e che se fosse un pochettino più diffusa forse non darebbe alla popolazione l’idea di uno “Stato” lontano se non del tutto assente. Chiudo facendo ancora i complimenti al “nostro” prefetto nella speranza che il suo esempio sia seguito da tanti altri “funzionari” statali e regionali perché questo è il miglior modo per riavvicinare i cittadini alle istituzioni.
Grazie dello spazio concessomi, il sindaco di Rifreddo Cesare Cavallo