MANTA - Frutta, un nuovo accordo di filiera tra Coldiretti Cuneo e La Manta Foods

L’obiettivo è dare valore ai frutticoltori locali e alle loro “specialities”, frutti gustosi e distintivi del territorio

03/12/2024 14:46

La frutticoltura cuneese è un concentrato di “specialità”, storie, cultura locale e identità territoriale dal potenziale straordinario, che va raccontato con attività di promozione all’altezza della qualità della materia prima. È quanto emerso al Castello della Manta nell’incontro di presentazione del nuovo accordo quadro di filiera siglato tra Coldiretti Cuneo e La Manta Foods, storica agroindustria locale, in un comparto strategico per l’agroalimentare Made in Cuneo come quello frutticolo.
 
Questo settore, alle prese con crisi economiche e fitosanitarie che hanno minato negli ultimi anni l’asset produttivo di molte aziende cuneesi, soffre di mancanza di programmazione e di eccessiva frammentazione commerciale; a ciò si aggiungono gli squilibri lungo la filiera che danneggiano il frutticoltore, l’ultimo ad essere remunerato: molti anelli della filiera commerciale si sono abituati a scaricare su di lui non solo le dinamiche più o meno positive del mercato, ma anche i costi dei loro errori o delle loro inefficienze. È questo - evidenzia Coldiretti Cuneo - il “virus” più pericoloso per la frutticoltura cuneese.
 
“Progetti di filiera come quello con La Manta Foods sono un investimento sul territorio per il territorio: cerchiamo un maggior equilibrio all’interno della filiera, rispetto tra i diversi attori e collaborazione per ottenere prodotti che soddisfino pienamente il consumatore. Abbiamo siglato l’accordo con La Manta Foods per valorizzare al meglio la nostra frutta, garantire una giusta remunerazione agli agricoltori, tutelandoli dalle pratiche commerciali sleali, e offrire completa tracciabilità e qualità ai consumatori” commenta Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo.
 
L’accordo di filiera riguarda inizialmente 800 tonnellate di mele, pere, pesche e susine - spiega Coldiretti Cuneo - che saranno prodotte puntando all’assenza di residui da fitofarmaci con la lotta biologica o con il metodo del Residuo Zero. Ci saranno pesche di antiche varietà, susine Stanley o Santa Clara, mele dei gruppi varietali Golden e Gala, pere, soprattutto della varietà William; una parte del progetto sarà dedicata alla produzione di trasformati a base di Mela Rossa Cuneo IGP. Ai produttori, seguiti dai tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti, verrà riconosciuto un prezzo minimo garantito, pagato in tempi certi, per le specie coltivate e conferite presso lo stabilimento di Manta, destinate ai trasformati di frutta per bambini (baby food).
 
L’accordo sarà gestito operativamente da Lolacoop soc. coop. agricola e punta all’ottenimento di linee di produzione da filiera Made in Piemonte. I produttori interessati ad aderire all’accordo possono rivolgersi ai tecnici frutticoli 4A di Coldiretti.
 
“Puntare sulle vecchie varietà di frutta, maggiormente resistenti alle malattie, ci consente di rispondere in modo efficace al mercato, che chiede sempre di più prodotti con residuo zero o biologici. Per noi è un grande vantaggio poter trasformare la frutta prodotta dagli agricoltori del nostro territorio, che sanno fare molto bene il loro lavoro, e raccolta al giusto punto di maturazione per realizzare trasformati con le migliori caratteristiche organolettiche” dichiarano Andrea Vassallo, titolare di La Manta Foods, e Paola Bernardi, amministratore delegato.
 
Molti spunti interessanti, in termini di nuove opportunità per la frutta cuneese, sono arrivati dall’intervento di Roberto Della Casa, professore di Marketing e Gestione dei prodotti agroalimentari presso la Scuola di Economia e Management dell’Università di Bologna, che, a margine della presentazione dell’accordo di filiera, ha approfondito le dinamiche di mercato e i vantaggi di valorizzare le specialità ortofrutticole, come la necessità di ipotizzare anche per il Piemonte e per la Provincia di Cuneo una trasformazione della frutta in loco al fine di incentivare e proporre il consumo di frutta nelle scuole.
 
"L’obiettivo - ha detto il prof. Della Casa - è arrivare a produrre “specialities” e non più “commodities”: un cambio di paradigma epocale, perché significa passare dalla logica del prezzo, come elemento determinante nell’approccio sia dei produttori sia dei consumatori, ad una logica che punta sulla soddisfazione del cliente, dunque sulla qualità e sul gusto delle produzioni".
 
Infatti, come emerge dalle ricerche condotte dal Monitor Ortofrutta di Agroter, nelle scelte di acquisto dell’ortofrutta, la soddisfazione al palato stravince sul fattore convenienza: oltre l’80% dei consumatori italiani predilige la bontà al prezzo e, se anche quest’ultimo aumentasse del 40%, la maggior parte dei consumatori continuerebbe a fare acquisti, a fronte di un’immutata qualità.

c.s.

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